Anche Alberto Tomba si esalta per Sinner: “Un grandissimo, lo porterò sulla neve a fare due curve”
Oramai il successo agli Australian Open di Jannik Sinner ha contagiato l'Italia intera, eleggendo l'altoatesino a nuovo simbolo del riscatto e del successo azzurro nello sport. Un'impresa pazzesca, vincendo con una incredibile rimonta su Medvedev nella finale di Melbourne che ha entusiasmato tutti. Anche i campioni di sempre, come Alberto Tomba che non ha perso tempo a ricordare il passato sugli sci di Sinner, che dovrà dimostrare all'eroe di Calgary di mostrate le sue capacità da fenomeno anche sulle nevi.
Una vittoria che sa già di leggenda, per il giovanissimo talento di Sinner che si è preso il suo primo Slam di carriera alla prima occasione, in Australia, dall'altra parte del mondo, e nel modo più bello: soffrendo, cedendo i primi due set al proprio avversario, sfiorando l'orlo del baratro per poi risorgere e prendersi in cinque set il trionfo che gli spetta e si merita, facendo esaltare l'Italia intera.
Un fenomeno del tennis, ma non solo, perché Sinner richiama a sé non i semplici campioni sportivi ma i campioni con la "C" maiuscola, coloro che oltre alle vittorie e a un palmares da favola uniscono una storia personale di primissimo piano, mostrandosi a 360 gradi ben oltre la semplice impresa sul campo, entrando nel cuore e nelle case degli italiani con una forza empatica incredibile. Ciò che è riuscito in passato solamente ad alcuni "eletti" tra i campioni, come gli eroi dei Mondiali di calcio 1982, il più grande cestita italiano di ogni tempo come Dino Meneghin, la Divina dell'acqua Federica Pellegrini, o la "Bomba" sulle nevi Alberto Tomba.
Proprio quest'ultimo si è unito al coro di chi ha voluto elogiare l'impresa australiana di Sinner: "E' stato incredibile. Ha perso 6-3 e 6-3 per poi riemergere 6-4 6-4 e 6-3. E' stato perfetto" chiosa l'ex campione tre volte olimpico e due mondiale ai microfoni di Radio Rai, oggi ritiratosi dalle scene e dalla ribalta. Ricordando ciò che tutti oramai sanno e che proprio Jannik è unito a Tomba da un passato con gli sci ai piedi. Aspetto che la "Bomba" ricorda, promettendo: "Lo porterò prima o poi a fare due curve sulla neve, perché è fortissimo pure lì".
Tennis, sci, ma anche calcio. Un Jannik pluridisciplinare in grado poi di dedicarsi a ciò che lo ha reso oggi il più forte italiano nel circuito internazionale della racchetta. Che avrà però un obbligo da rispettare: sfidare Alberto Tomba in discesa: "Dove non lo dico, ma glielo proporrò" ha concluso la Bomba, applaudendo chi trent'anni più tardi sta facendo innamorare l'Italia come fece lui con gli sci ai piedi.