Altmaier colpisce Zhang nelle parti intime e poi si fa perdonare: fair play ad Amburgo
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La partita tra Altmaier e Zhang in quel di Amburgo ha vissuto un momento particolare nella sua fase finale. Poco prima del trionfo del giocatore cinese che per la prima volta in carriera si è qualificato alla semifinale di un torneo ATP 500 (che quest'anno avrà un nuovo vincitore dopo l'eliminazione del campione in carica Musetti), ecco il particolare infortunio causato da un colpo dell'avversario e fortunatamente senza conseguenze.
Tra gli highligts dell'impresa del numero 79 al mondo che si è tolto la soddisfazione di battere il 61° del ranking reduce dalla prestigiosa vittoria su Rublev, c'è anche l'incidente verificatosi quando mancavano due punti alla qualificazione al turno successivo. Dopo uno scambio intenso Zhang si è ritrovato nei pressi della rete per una situazione figlia di un attacco tutt'altro che incisivo. Il giocatore cinese infatti con una volée aveva messo la pallina nella metà campo avversaria.
Facile per il tedesco arrivare sulla pallina con i tempi giusti e colpire la stessa. Altmaier ha deciso di tirare al corpo dell'avversario e non di provare a piazzare il passante, facendo di necessità virtù. Rovescio dunque forte e centrale per sorprendere Zhang a distanza ravvicinata. La leggera deviazione del nastro ha contribuito a dare alla pallina una traiettoria "pericolosa" per il povero Zhang, colpito proprio nelle parti intime. Non ha avuto il tempo per evitare il doloroso impatto il giocatore che si è poi accasciato sul terreno di gioco dolorante.
Altmaier resosi conto della situazione non ha perso tempo. Dopo aver oltrepassato la rete si è subito avvicinato all'avversario nell'altra metà campo e ha cercato di aiutarlo a rialzarsi. Il tennista tedesco ha consolato a più riprese il giocatore cinese che ha capito che nel suo tentativo non c'era certo la volontà di far male ma solo una dinamica di gioco. C'è voluto qualche minuto prima che Zhang potesse tornare in piedi e alla normalità, con tanto di scambio di cinque e abbraccio con Altmaier. Tutto è bene dunque quello che finisce bene, ma che dolore.