Alcaraz traumatizzato dalla nuova regola del tennis: “Mai visto niente del genere, così è brutto”
Carlos Alcaraz è stato eliminato ieri dal torneo del Queen's, sconfitto in due set dall'inglese Jack Draper, reduce dalla vittoria del torneo di Stoccarda nel quale la scorsa settimana aveva sconfitto in finale Matteo Berrettini. Dopo la partita, il campione del Roland Garros si è lamentato delle nuove regole riguardo lo shot clock, sperimentate nei tornei di questa settimana.
Alcaraz contro la nuova regola sullo shot clock
Alcaraz, pur non volendola usare come scusa per giustificare la sconfitta, non ha per nulla apprezzato i tempi ridotti per servire. "Se finisco il punto a rete, non ho il tempo di chiedere le palline. Non ho avuto tempo per fare la mia routine. Non ho mai visto qualcosa del genere. Se giochi un punto lungo non hai il tempo di asciugarti il sudore e concentrarti per il punto successivo. Mi sono sentito di dover andare di fretta per tutta la partita. Penso sia qualcosa di negativo per i giocatori".
La nuova regola dello shot clock
Sia al Queen's che ad Halle, sta venendo sperimentata una nuova regola per ridurre i tempi morti durante la partita. L'introduzione dello shot clock nei tornei ATP e WTA è avvenuta nel 2019, e impone ai giocatori di servire entro 25 secondi da quando finisce il punto. Ma mentre in precedenza era l'arbitro a far partire il cronometro manualmente dopo aver annunciato il punteggio, concedendo qualche secondo extra ai giocatori in caso di scambi prolungati, con questa nuova regola il countdown comincia entro tre secondi dal termine del punto in maniera automatica. Questo cambiamento, di fatto, riduce il tempo a disposizione degli atleti per servire.
Dopo la sperimentazione di questa settimana, non è ancora chiaro se l'ATP vorrà continuare ad applicare la regola dello shot clock in maniera così stringente anche nelle prossime settimane, o se in vista di Wimbledon si tornerà alla regola "vecchia" dove i 25 secondi a disposizione dei giocatori venivano conteggiati in maniera più flessibile, con i giudici di sedia che potranno tornare a concedere qualche secondo in più di riposo ai tennisti in caso di scambi prolungati e faticosi.