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Alcaraz legge il suo nome nelle carte del sindacato di Djokovic contro il tennis: resta sbalordito

Carlos Alcaraz sorpreso di leggere il suo nome tra le carte dell’azione legale della PTPA contro i vertici del tennis mondiale. La sua reazione spiega tutto.
A cura di Marco Beltrami
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Carlos Alcaraz è rimasto molto sorpreso nel leggere il suo nome tra le carte dell'azione legale che la PTPA ha intentato contro ATP, il WTA, l’ITF e l’ITIA. Il numero tre del mondo è stato citato per la sua presa di posizione dei mesi scorsi sui troppi impegni dei tennisti, che rischiano di mettere a repentaglio la loro salute. Sembra chiaro dunque che Carlitos non è uno dei tanti top-player anonimi, oltre ai 12 firmatari, tirati in ballo dall'associazione per rafforzare la causa del sindacato fondato da Djokovic e Posipil.

Cosa c'è scritto su Alcaraz nelle carte della PTPA

Nel punto 213 del documento, in merito allo stress eccessivo a cui sarebbero sottoposti i giocatori, vengono tirati in ballo diversi giocatori. Tra questi c'è anche Alcaraz: "I giocatori hanno parlato apertamente dei costi che questi programmi comportano per loro. Coco Gauff ha definito "non salutari" le partite che finiscono dopo mezzanotte dell'Open di Francia 2024. Carlos Alcaraz ha criticato il programma del Tour, affermando che gli imputati (ATP, WTA, ITF e ITIA, ndr) dell'organo direttivo "uccideranno (i giocatori) in qualche modo". E Iga Swiatek ha avvertito che l'attuale strategia di programmazione degli imputati dell'organo direttivo "non finirà bene".

Parole che effettivamente furono pronunciate da Alcaraz a ridosso delle ultime Olimpiadi, in un discorso più ampio sulle lamentele per i troppi tornei obbligatori a cui devono partecipare i tennisti: "Gli infortuni sono la mia unica paura, in qualche modo ci ci uccideranno. In questa fase molti bravi tennisti rischiano di perdere i loro tornei a causa di infortuni. A volte succede che non voglio andare a giocare un torneo: non devo mentire, mi sono sentito così alcune volte. Non mi sento per nulla motivato. Eppure ho detto e ripetuto che il mio miglior tennis lo gioco quando posso sorridere e divertirmi in campo. È il modo migliore per motivarmi ad andare a giocare un torneo".

Alcaraz legge il suo nome nell'azione legale del sindacato di Djokovic

Il tennista murciano nella conferenza stampa che precede l'esordio a Miami, è stato interpellato sulle azioni legali della PTPA che ha accusato gli attuali vertici del tennis di lavorare come un "cartello", sottolineandone modus operandi "illegali". Letteralmente sbalordito il 4 volte vincitore Slam che ha fatto intendere dunque di non saperne nulla: "La verità è che per me è stata una sorpresa perché, sinceramente, nessuno mi aveva detto niente a riguardo. Ieri ho visto sui social media che c'erano delle dichiarazioni… Come se stessero pubblicando qualcosa che ho detto in una conferenza stampa e di cui non ero a conoscenza".

La sua posizione sembra essere chiara: non è lui dunque uno dei giocatori che garantiscono "l'appoggio schiacciante" alla PTPA: "Sinceramente, non appoggio quella lettera… Non la appoggio perché non ne sapevo nulla. Ci sono cose con cui sono d'accordo e altre no. La cosa principale è che non la appoggio".

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