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Australian Open

Alcaraz ha in corso la mutazione in Nadal, anche le ossessioni: adesso sistema pure lui le bottiglie

Carlos Alcaraz vuole assomigliare sempre di più al suo idolo Rafa Nadal: adesso anche lui sistema le bottiglie in maniera maniacale davanti alla sua sedia in campo, devono essere perfettamente allineate e mostrare l’etichetta nella stessa direzione.
A cura di Paolo Fiorenza
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Carlos Alcaraz ha esordito all'Australian Open con la vittoria su Alexander Shevchenko, tre set a zero in meno di due ore per avere ragione del russo naturalizzato kazako: adesso il 21enne spagnolo è atteso al secondo turno dal giapponese Yoshihito Nishioka, in un match che lo vedrà ancora favoritissimo. Nel dopo partita di Melbourne, ad Alcaraz è stato tuttavia chiesto non di qualcosa che era accaduto poco prima sul campo della Margaret Court Arena, ma bensì qualche giorno prima, in occasione di un match di esibizione perso contro Alex de Minaur. In quella circostanza, il giovane murciano era stato visto fare esattamente la stessa cosa cui ci ha abituato ad assistere Rafa Nadal nel corso della sua carriera: allineare con precisione maniacale le bottiglie d'acqua davanti alla propria sedia in campo.

Nadal come Alcaraz, anche lui comportamenti ossessivo-compulsivi in campo

È uno dei tanti comportamenti ossessivi che compongono il vero e proprio rituale del campione maiorchino, sia prima che inizi la partita che durante: dai calzini che devono essere alla stessa altezza, a saltelli, corsette, passi precisi, per non parlare della routine sul proprio servizio, talora estenuante per l'avversario. Ebbene, a quanto pare la ‘mutazione' di Alcaraz nel suo grande idolo è sulla buona strada, visto che ne sta assimilando anche le manie: è stato inevitabile pensarlo, quando le telecamere hanno mostrato Carlos sistemare con precisione assoluta le bottiglie davanti alla sua sedia, in modo che fossero allineate perfettamente e mostrassero tutte l'etichetta nella stessa direzione.

A precisa domanda, l'attuale numero 3 del mondo ha spiegato che gli piace avere le bottiglie "allineate e ordinate", ma che non raggiunge il livello di Nadal: "Non è che io abbia un tic vero e proprio, ma mi piace avere le bottiglie allineate e ordinate. Non quanto Rafa, che deve lasciarle perfette. Se prima mi chiamavano mini Rafa, ora non te lo dico nemmeno…".

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