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Alcaraz cambia le scarpe e travolge Sinner nel tie-break decisivo: cosa è cambiato in quel momento

Lo spagnolo è stato protagonista di una grande rimonta nella serie che gli ha consegnato vittoria del match e del trofeo di Pechino. “Mi sono detto: se perdo, almeno ci ho provato”. E spiega cosa è scattato in lui.
A cura di Maurizio De Santis
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Il cambio delle scarpe di Carlos Alcaraz nel momento decisivo della finale di Pechino contro Jannik Sinner entra nel corredo accessorio di un match in cui tutto può accadere perché di fronte ci sono i due tennisti più forti al mondo. Non è stato certo per "merito" del nuovo paio – le altre le aveva sostituite perché danneggiate – se lo spagnolo ha piazzato un filotto di punti tale da prendersi la vittoria in rimonta ma quell'episodio è divenuto il simbolo di una grande e bella reazione sotto il profilo emotivo e sportivo.

Coerenza, fiducia nelle proprie forze e mentalità hanno scandito la scelta coraggiosa dell'iberico di giocarsi il tutto per tutto, a costo di colpi rischiosi ed errori fatali, contro il numero uno al mondo. Sapeva benissimo di non avere scelta sia per la qualità tecnica e lo spessore umano dell'avversario che aveva di fronte (fattori che ha sottolineato anche nelle interviste del post gara) sia per un dato statistico che sembrava una montagna da scalare. E farlo addirittura ritrovandosi sotto 3-0 nella serie decisiva è la testimonianza di quanto l'aspetto motivazionale sia stato dominante.

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Basta ascoltare la domanda posta ad Alcaraz a margine dell'incontro e qual è il tono della sua risposta. Il giornalista va dritto al nocciolo della questione, gli segnala un fattore che dà ancora più valore alla straordinaria rimonta dell'iberico: "Non so se ne eri al corrente, ma Sinner aveva vinto 18 dei suoi ultimi 19 tie-break. Eri sotto 0-3 nel tie-break del terzo set. Hai mai perso la speranza?".

La replica di Alcaraz ha filo conduttore chiarissimo: se proprio devo perdere contro di lui, allora lo faccio giocando alla grande. O la va, o la spacca… e gli è andata benissimo. "No, certo, non ho mai perso la speranza anche se conoscevo le statistiche", ha ammesso lo spagnolo, che ha spiegato anche cosa è scattato in lui in quegli istanti in cui sei in bilico sul ciglio del burrone: un passo falso e finisci giù nel dirupo. Carlos ci ha mandato giù Sinner.

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"In quel momento mi sono detto una cosa, ho pensato: ok, devo dare tutto quello che ho per riuscire a non perdere contatto da Sinner". È solo una parte dell'aspetto, il resto lo ha fatto la consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie qualità. "Ho giocato grandi punti per riuscire ad arrivare al pareggio – ha aggiunto l'iberico -. A quel punto l'unica cosa che ho ritenuto giusto fare è stato provarci. Mi sono detto: se perdo, almeno ci ho provato. Questo è tutto ciò che ho pensato in quel momento".

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