Alberto Tomba manda un consiglio a Sinner: gli spiega come deve scegliere le ragazze
"Da oggi Sinner entra nel nostro club ristretto, quello composto da me, Valentino Rossi e Federica Pellegrini": Alberto Tomba non ha dubbi, Jannik Sinner – pur soltanto all'inizio di una carriera che tutti si aspettano lunga e ricca di successi – è già al livello dei più grandi dello sport italiano di tutti i tempi. Il 22enne altoatesino è del resto già adesso il tennista con la classifica migliore di sempre da quando esiste la classifica ATP (agosto 1973), e in questi giorni sta facendo sognare un intero Paese alle ATP Finals di Torino. Tomba svela che i due si sono sentiti e gli manda un consiglio decisivo per la sua carriera: la questione ragazze.
"Lui non ha bisogno di consigli, però certo… deve stare attento anche a scegliere le ragazze giuste e tenere lontano quelle che vogliono stare con te solo per interesse. Perché quando vinci vieni travolto", spiega a La Stampa l'ex sciatore tre volte oro olimpico e due mondiale. Tomba sa bene cosa significhi il successo clamoroso, debordante, nazional popolare. Per mostrare in diretta la sua gara di slalom alle Olimpiadi di Calgary nel 1988 si fermò addirittura il Festival di Sanremo. Sinner non è molto lontano da quella dimensione, visto che in occasione del suo match di stasera contro Rune, decisivo per la qualificazione alle semifinali, le due reti ammiraglie della televisione italiana, Rai 1 e Canale 5, hanno deciso di cambiare la loro programmazione (al ribasso dell'offerta), per non bruciare prodotti di fascia alta con possibili ascolti bassi vista la contemporaneità di Sinner.
Tomba svela che cosa è successo durante e prima del match vinto dal campione azzurro sul numero 1 al mondo Djokovic: "Jannik è un grande, gli ho mandato anche dei messaggi durante la partita, sapevo che avrebbe vinto. Mi ha detto che ci prenderemo un caffè. Gli sto preparando una sorpresa ma deve arrivare in fondo, fino a domenica. Gliel'ho detto per caricarlo. L'ho sentito ieri mattina in videochiamata. Abbiamo un amico in comune, è Alex Vittur, il suo manager. Suo padre Guido era il preparatore della Nazionale quando io ero giovane, nell'85. Che incroci del destino".
"Sono sicuro che rimarrà in alto per molti anni, non è una meteora – profetizza Alberto – Ha un carattere sorridente e pacato. L'umiltà lo aiuterà nel lavoro, una parte fondamentale nella carriera di un campione. Mi ricordo di Jannik quando era un bimbo e gareggiava al trofeo Fila sprint sugli sci. Ero lì per premiare i piccoli e mi ricordo questa folta massa di capelli rossi ricci…".