Al Roland Garros esplode il caso delle palline che cambiano forma: “Sono come quelle dei cani”
Belle partite, temperature estive e massiccia affluenza di pubblico: il Roland Garros 2023 sembra essere iniziato con il piede giusto. La polemica però è sempre dietro l'angolo, pronta a turbare i sonni degli organizzatori. Il pomo della discordia questa volta sono le palline utilizzate durante il prestigioso Slam francese che hanno sollevato non poche perplessità tra i giocatori, diventando oggetto di lamentele e sfoghi.
L'ultimo, il più plateale, è stato quello di Benoit Paire. Al tennista di casa 149° al mondo non è bastata una buona prestazione per avere la meglio del britannico Cameron Norrie (13° ATP) dopo una battaglia di cinque set. L'avignonese già nel corso del match si era fatto sentire lamentandosi a gran voce delle palline, a suo dire non all'altezza della competizione. Mentre era impegnato nel match del Suzanne-Lenglen, Paire è esploso: "Facciamo il Roland-Garros con le palle di cane! Cosa sono queste stronzate? Queste palle sono marce!”.
Ma qual è nello specifico il problema delle palline da tennis del Roland Garros? Nel suo intervento in sala stampa il francese ha poi spiegato che quello che non va bene è la pressione delle stesse che influisce ovviamente sul rimbalzo: "Queste palle sono spazzatura. Diventano più grandi dopo due secondi. Non dureranno più di una partita. Non è per questo che non ho vinto, ma non puoi giocare a tennis così. Non puoi attaccare, non puoi avanzare. È impossibile. Siamo in uno dei migliori tornei del mondo e stiamo giocando con queste sciocche palle. È un peccato. Si gioca sul fisico, su chi terrà maggiormente la palla in campo. Il mio gioco è basato sul servizio, sulla risposta aggressiva, lì devo forzare su ogni pallina perché le stesse non viaggiano. È terribile, è Roland-Garros".
In realtà lo sfogo di Paire non è un caso isolato. Prima di lui si sono lamentati anche altri tennisti, come il fresco vincitore degli Internazionali di Roma Medvedev. Il russo si è interrogato sulla qualità delle palline che la Federazione Francese ha voluto più "vivaci". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Djere e Roberto Bautista-Agut. Quest'ultimo ha di fatto anticipato Paire: "Diventano molto pesanti, molto grandi. (…) La sensazione che ho avuto in allenamento qui non è la stessa”. A suo dire i giocatori più fisici e alti ne giovano di più: "Loro hanno molta più forza".