Agli US Open sbarca la Video Review Technology: per gli arbitri di tennis sbagliare sarà impossibile
Nel tennis la tecnologia è parte fondamentale ormai da anni. Era il 2006 quando venne introdotto l'occhio di falco, l'Hawk Eye, che dirime tante questioni e soprattutto rende impossibile errori e imbrogli, anche se serve sempre la mano dei tennisti, che a volte non lo chiedono pure se potrebbero farlo. Dagli US Open ci sarà un'ulteriore novità una sorta di VAR del tennis, che però si chiama Video Review Technology.
L'Hawk Eye è stata la manna dal cielo per il tennis, che ha evitato così una valanga di situazioni anche scabrose – in passati tanti giudici di linea faziosi hanno inciso su risultati di partite importanti. Ma ovviamente non tutti gli errori sono stati cancellati. Essendoci altro da correggere è stato testato lo scorso inverno nelle Next Gen Finals e nell'ATP Cup la Video Review Technology, il VAR del tennis, che farà il suo esordio agli US Open, la quarta prova dello Slam che scatterà a fine agosto. Non sarà però su tutti i campi, e questo farà storcere il naso ai puristi. La nuova tecnologia sarà utilizzata sui cinque campi principali e cioè sull'Arthur Ashe, sul Louis Armstrong, sul Grandstand, sul Campo 5 e sul campo 17.
La VRT avrà un compito diverso rispetto al ‘falco', che deve decidere il destino di punti controversi. La Video Review dello Slam americano riguarderà altri casi. Grande attenzione verrà posta sul doppio rimbalzo, che nelle ultime settimane è stato un problema, è capitato che gli arbitri non li hanno notati ed hanno sbagliato. Ma occhio pure ai tocchi irregolari: se un giocatore colpisce la pallina prima che oltrepassi la rete il punto è irregolare. Controlli anche per il fallo di piede, sull'invasione di campo, che può essere fatta sia con una parte del corpo che con la racchetta, l'hindrance – che recentemente ha creato problemi veri anche a Djokovic.
Sulla carta non dovrebbe essere molta invasiva la Video Review Tecnhology. Perché i casi su cui porrà attenzione non saranno tantissimi. Di hindrance se ne ricordano a memoria pochissimi negli ultimi anni, è successo sì nell'ultima finale di Wimbledon. Così come il doppio rimbalzo, è accaduto in Ruud-Cerundolo dell'ultimo Roland Garros. Di sicuro è una novità sulla carta molto positiva, perché gli errori tendono a ridursi.