Adriano Panatta si rivede al fianco di Lea Pericoli e si emoziona: “Sono ancora vivo”

Adriano Panatta non ha potuto nascondere l'emozione nel ricordare Lea Pericoli. Collega prima, compagna di viaggio poi anche lavorativamente e in sede di telecronaca, la "divina" del tennis azzurro che ci ha lasciato pochi giorni fa. Durante l'ultima puntata de La Domenica Sportiva, l'ex tennista, allenatore e opinionista ha regalato un meraviglioso e sentito ricordo. Un momento emozionante, quando a sorpresa è spuntato un video di un'intervista del passato in coppia con Lea.
Panatta a La Domenica Sportiva ricorda Lea Pericoli
Occhi lucidi e commozione per Panatta che ha aperto la puntata celebrando la Pericoli icona di classe e raffinatezza: "Lea, chiamata appunto “la divina”, era una gran donna. Era coraggiosa, spiritosa, arguta, anche forte a tennis. Però lei era speciale, tante giocatrici nel mondo sono state più forti di lei ma Lea era sempre al centro dell’attenzione per tanti motivi: fascino, grande eleganza, anche per certe provocazioni".

Insomma Lea Pericoli è stata unica, capace di lasciare un segno indelebile: "È stata la prima a mettersi le culotte di pizzo, rosa a Wimbledon, con grande scandalo degli inglesi e di tutto il mondo. Ma lei le portava con una grazia e un’eleganza infinite. Era intelligente, simpatica: poteva dire la peggiore parolaccia, ma lo faceva con talmente tanta classe che non sembrava nemmeno tale".
E in pochi possono conoscere Pericoli come Adriano Panatta che ha esaltato anche la professionalità di Lea Pericoli: "Ho passato tanto tempo con lei, lavorando anche nelle telecronache. Era una grande giornalista, sempre preparatissima e studiava tanto. Che ti devo dire… sono un po’ emozionato perché è rimasta nel mio cuore".
La video sorpresa per Panatta, emozione in studio
E non è mancata anche una bella e toccante sorpresa per Panatta, al quale hanno mostrato un video di un'intervista al fianco di Lea Pericoli del 1970. Un momento speciale per Adriano che ha reagito così: "Era 54 anni fa, sono ancora vivo. Ero una creatura, avevo 20 anni".