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Adani svela cosa dice in privato Adriano Panatta di Jannik Sinner: “Io non ce la farei mai”

Lele Adani è buon amico di Adriano Panatta e racconta cosa dice in privato l’ex campione del tennis italiano su Jannik Sinner: “C’è l’analisi tecnica e poi ci sono le chiacchiere dietro le quinte”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dopo essere rientrato a Monte Carlo direttamente da Melbourne, dove ha vinto trionfalmente il suo secondo Australian Open, Jannik Sinner è tornato a casa della sua famiglia a Sesto, godendosi anche le nevi di Plan de Corones sugli sci, passione giovanile che ogni tanto lo rivede in azione. Dopo aver ricaricato le batterie circondato dai suoi affetti, il numero uno al mondo sarà nuovamente a Monte Carlo per riprendere gli allenamenti in vista del suo ritorno in campo, che avverrà al torneo 500 di Doha nella seconda metà di febbraio. Mentre Nick Kyrgios continua a bruciare nelle fiamme del suo odio insensato verso il campione azzurro, c'è chi come Adriano Panatta ha una stima infinita di Sinner. Lele Adani, che condivide con lui lo studio della Domenica Sportiva e ne è diventato buon amico, ha svelato cosa dice in privato Panatta del 23enne altoatesino.

Cosa dice Adriano Panatta in privato su Jannik Sinner

"Io vi dico una cosa – ha raccontato Adani a ‘Viva el Futbol' – il mio grande amico Adriano Panatta, c'è la sua analisi tecnica di Sinner e poi ci sono le chiacchiere dietro le quinte, che sono quelle più belle. Adriano lo racconta proprio come un un essere speciale, di un'altra storia, di un'altra epoca, non accostabile a niente e nessuno. Con una stima superiore anche alla sua percezione, lui che era molto estroso Adriano, ai suoi tempi, anche un tipo di vita diverso e un tipo di attitudine tennistica diverso. Lui arriva a dirmi: ‘Io non ce la farei mai a fare quel tipo di percorso che fa lui, quel tipo di vita, cioè non lo riesco quasi a concepire'. Ma lo dice con una tale stima".

Adani ha continuato il suo racconto cercando di far percepire la genuina ammirazione dell'ex vincitore del Roland Garros del 1976 per Sinner: "Sentire Adriano Panatta in Italia che celebra la grandezza di un giovane è bellissimo, cioè io rimango incantato. Mi piacciono le espressioni davanti a quei discorsi, tipo quando sei a cena, quando sei in chiacchiera, quando sei in riunione per la scaletta, sentire Adriano parlare di Sinner ma proprio con un'ammirazione, con zero invidia, solo celebrazione. Adriano è un grandissimo, ha rappresentato la storia dell'Italia, sentirlo celebrare così Sinner è una mano tesa, è come una carezza, è veramente è bellissimo".

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