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A Sinner scappa da ridere prima del discorso davanti a Mattarella: una foto svela perché

Momento divertente nell’incontro al Quirinale tra Sinner e gli azzurri del tennis e il presidente Mattarella. A Jannik scappa da ridere prima del discorso ufficiale: la colpa è dei suoi compagni.
A cura di Marco Beltrami
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Il tempo delle visite istituzionali è finito per Jannik Sinner. Il tennista italiano che ha detto no ad una possibile ospitata a Sanremo, tornerà ad allenarsi a pieni giri. Sono tante le cose che il vincitore degli Australian Open porterà con sé dalle giornate romane. Bello e significativo in particolare l'incontro, in gruppo con la squadra di Davis, con il presidente della Repubblica Mattarella in cui non sono mancati i momenti simpatici.

Oltre infatti alla battuta sulla finale riservata dal capo dello Stato al tennista italiano, c'è stata un'altra situazione che ha fatto sorridere. Si tratta dell'inizio dell'intervento di Jannik Sinner che ha dovuto fare ricorso a tutto il suo sangue freddo per scongiurare il rischio di una possibile figuraccia. Dopo aver salutato Mattarella ("Signor presidente…"), Sinner ha iniziato a ridere e ha dovuto addirittura piegare la testa in avanti per cercare di ritrovare la serietà.

Osservando nuovamente la scena si può notare come Jannik, prima di iniziare il suo intervento lanci un fugace sguardo alla sua sinistra dove erano seduti Sonego, Bolelli e Arnaldi. Il piemontese in particolare è stato il primo a lasciarsi scappare una risata, contagiosa anche per il suo amico Sinner, prima di coprirsi la bocca per cercare di controllarsi. I due sono molto legati come confermato anche nei siparietti successivi ai doppi giocati in coppia in Coppa Davis. Un sorriso che poi è stato trasferito anche sulla bocca di Bolelli e Arnaldi.

Dopo qualche secondo di imbarazzo, per una scena che sembra aver divertito anche il ministro Abodi e lo stesso presidente della Repubblica, entrami sorridenti, ecco che Sinner ha deciso di darci un taglio drastico. Espressione improvvisamente seria per il suo discorso, tenuto senza più incrociare lo sguardo con i suoi amici e compagni di nazionale. Meglio evitare ogni possibile ricaduta per un Sinner che seppur a fatica ha confermato la sua tenuta mentale, anche fuori dal campo.

Belle parole per il gruppo italiano, e anche per un Matteo Berrettini molto cupo, al contrario di tutti i suoi compagni: "A Bologna quando abbiamo sofferto tanto, purtroppo io non c'ero ma c'è da dare tanto credito a Matteo Berrettini che ha sostenuto la squadra. Siamo riusciti a tirare fuori la squadra da una situazione molto difficile".

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