A 26 anni fa l’esordio a livello ATP e vince contro il numero 5 del mondo: l’erba fa miracoli
L'erba è una superficie molto particolare e concede chance un po' a tutti, in particolare a chi a un certo tipo di gioco. La scorsa settimana l'olandese Tim Van Rijthoven a 25 anni ha vinto il torneo di Hertogenbosch. Non aveva vinto nemmeno una partita nel circuito ATP e in pochi giorni ha battuto Medvedev (numero 2), il top ten Auger-Aliassime e Fritz, che quest'anno ha vinto Indian Wells. Una favola, che ha vissuto oggi pure tale Ryan Peniston, un inglese che ha vissuto una giornata di gloria.
"E il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni". Questa è una frase famosa, l'aveva detta secoli fa Cristoforo Colombo, calza a pennello, ovviamente sostituendo il mare con l'erba. Tutti hanno una speranza. Perché Van Rijthoven era fuori dai primi 200 della classifica mondiale e in patria ha vinto addirittura il torneo. Ryan Peniston ieri, a 26 anni, ha raggiunto la miglior classifica della sua carriera: numero 180! Il britannico non aveva mai disputato una partita a livello ATP, oggi è sceso in campo al Queen's contro la testa di serie numero 1 Casper Ruud. Il norvegese sarà anche un pesce fuor d'acqua sull'erba, ma è pur sempre un top ten, anzi è numero 5 del mondo, ed ha appena raggiunto la finale del Roland Garros. Insomma sulla carta c'era equilibrio. E l'equilibrio in realtà c'è stato.
Perché la partita è finita 7-6 7-6. Ha vinto Ryan Peniston, che al termine dell'incontro, praticamente non ci credeva. Non aveva mai giocato un match ATP, lo ha giocato in casa e lo ha vinto contro un tennista classificato nelle prime 5 posizioni. Un esordio da favola, e poi alla fine non è mai troppo tardi. Peniston ora prende il posto di Ruud in tabellone, negli ottavi affronterà uno tra Cerundolo e Martinez. E nella parte alta del tabellone è rimasta solo una testa di serie. Chissà se ora pure Ryan vivrà una settimana incredibile come quella di Van Rijthoven, lui se lo augura e gli inglesi, che sono pronti a sostenerlo, pure.