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Olimpiadi invernali 2022 a Pechino

Vince l’oro alle Olimpiadi dopo il tumore, Max Parrot non ci crede: “12 chemio, un incubo”

Max Parrot ai Giochi invernali di Pechino 2022 ha vinto la medaglia d’oro nello Snowboard Slopestyle. Una gioia incontenibile per il canadese che tre anni fa ha battuto il tumore.
A cura di Marco Beltrami
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Le Olimpiadi raccontano delle storie assolutamente speciali. Tra queste c'è senza dubbio quella di Maxence Parrot, meglio conosciuto solo come Max, che ai Giochi invernali di Pechino 2022 ha vinto la medaglia d'oro nello Snowboard Slopestyle. Una gioia incontenibile per il classe 1994 che a Pyeongchang nel 2018 ha portato a casa una medaglia d’argento. Un trionfo considerando anche il percorso di vita di Parrot che ha dovuto vincere una gara molto più difficile e speciale tre anni fa, quando ha superato un tumore.

Ha superato il diciassettenne cinese Su Yiming, padrone di casa, e il connazionale Mark McMorris, Max Parrot, che ha celebrato il trionfo olimpico alla sua maniera ovvero in modo quasi scanzonato. Ha imparato a dare il giusto peso alle cose il ragazzo canadese, che ha dimostrato una forza fisica e mentale non comune. Nel 2019 in occasione di un controllo i medici gli diagnosticarono un linfoma di Hodgkin, ovvero un tumore del sistema linfatico.

Da allora è iniziata una lunga battaglia passata anche attraverso una serie lunghissima di cicli di chemioterapia, il tutto raccontato anche a suon di post sui social, e in un documentario dal titolo "Max, la vita come una medaglia d'oro". E oggi quella medaglia tanto ambita è arrivata, e chiude un cerchio per Parrot che ha dedicato tutta la vita a questo sport invernale, al quale ha dovuto rinunciare per diversi mesi. E dopo la premiazione, in conferenza stampa non sono mancate le emozioni.

Max in realtà fa fatica a crederci. Ai microfoni il canadese ha raccontato così tutta la girandola di emozioni che lo ha accompagnato negli ultimi 3 anni: "È decisamente fantastico passare attraverso 12 trattamenti di chemioterapia. È stato un incubo. E poter seguire di nuovo la mia passione ogni giorno dopo questo, significa molto per me. In quel periodo è stato davvero difficile per me, mi sentivo come un leone in gabbia perché non ero in grado di fare ciò che amo di più cioè lo snowboard. Lo faccio da quando avevo nove anni e quella è stata la prima volta nella mia vita che ho dovuto mettere lo snowboard in un armadio. Tornare a gareggiare dopo questo, tornare alle Olimpiadi invernali. Sono già grato e vincere una medaglia d’oro oggi. È ancora di più, è semplicemente surreale. 12 trattamenti di chemio, è la cosa più dura che si possa affrontare quindi ti rende sicuramente molto più forte mentalmente. Cosa che sono stato in grado di trasferire anche allo snowboard. Mi ha decisamente cambiato come persona e anche come atleta".

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