Valieva emotivamente distrutta a 15 anni: crolla sotto la pressione, cade tre volte e perde tutto
Kamila Valieva è distrutta, inconsolabile. A prescindere da come andrà a finire il caso relativo alla positività al doping, le sue Olimpiadi si sono chiuse nel peggiore dei modi con un flop epocale in quella che sarebbe dovuta essere la sua gara, il pattinaggio artistico sul ghiaccio. La 15enne ha pagato dazio alla pressione generata da quanto accaduto negli ultimi giorni, con il suo nome che ha fatto discutere più che per il suo talento, per le polemiche generate dalla sua "riammissione" seppur provvisoria in gara. Troppo per una ragazza, che è crollata sul ghiaccio cinese, dopo una prova contraddistinta da errori e cadute, fisiologicamente non pronta a reggere il peso di una situazione più grande di lei. Una scena che ha rovinato l'atmosfera olimpica, con la 15enne che ha pagato a caro prezzo colpe non sue, vittima probabilmente di scelte sbagliate.
Cosa è successo a Kamila Valieva alle Olimpiadi invernali, la squalifica e il dietrofront
La sua storia ha catalizzato l'attenzione mediatica internazionale diventando il principale "caso" di queste Olimpiadi invernali di Pechino. La 15enne russa, astro nascente del pattinaggio artistico sul ghiaccio, e vera e propria predestinata, era stata inizialmente squalificata dopo la positività ad una sostanza vietata, ovvero la trimetazidina (modulatore ormonale e metabolico, proibito dal Codice mondiale antidoping) riscontrata in un controllo del 25 dicembre. Dopo la sospensione da parte del Comitato Olimpico Internazionale, con tanto di apertura d'indagine da parte dell'Agenzia mondiale antidoping, anche sullo staff della ragazza, ecco il colpo di scena. Il Tribunale di arbitrato dello sport ha autorizzato la Valieva a pattinare alle Olimpiadi invernali di Pechino, anche alla luce del ritardo nel responso legato anche all'operato del laboratorio di Stoccolma.
Perché alla Valieva è stato consentito di gareggiare alle Olimpiadi
Kamila è stata considerata "persona protetta" dal Codice Mondiale Antidoping, avendo meno di 16 anni con il Tas che ha voluto tutelare la ragazza, che in caso di mancata partecipazione ai Giochi avrebbe potuto pagare danni anche a livello psicologico (una preoccupazione beffarda alla luce di quanto accaduto poi oggi). Ovviamente la situazione della Valieva ha sollevato polemiche a non finire con il CIO che ha però annunciato che l'esito della gara dell'atleta russa sarebbe stato comunque provvisorio, con tanto di asterisco al fianco del suo nome. Dunque risultati sub iudice, in attesa di ulteriori indagini, come sub iudice anche l'oro conquistato con la sua squadra che ha gareggiato sotto l'egida del ROC, a causa della squalifica della federazione russa per il caso del doping di Stato.
La difesa della Russia e il braccio di ferro con l'Agenzia anti-doping
La Valieva ha vissuto giorni a dir poco difficili finendo nell'occhio del ciclone, e pagando a caro prezzo anche il braccio di ferro tra la Russia e la WADA (Agenzia mondiale antidoping). Se infatti dal suo Paese è stata offerta una curiosa linea difensiva, basata sulla condivisione involontaria di un bicchiere con il nonno da parte della 15enne, contenente appunto la sostanza galeotta, la reazione della WADA è stata pesantissima, con il richiamo a quanto accaduto negli ultimi anni in Russia e l'accusa di un "doping su minori", meritevole del carcere.
La crisi della Valieva, cadute ed errori nella prova di pattinaggio. Un flop che fa rumore
Come si suol dire dunque Kamila Valieva è finita nella lavatrice, pagando a caro prezzo quanto accaduto. Per quanto nel corso della sua giovanissima carriera, l'atleta abbia dimostrato di avere già le stigmate della campionessa, con i tanti successi all'attivo anche a livello internazionale, non bisogna dimenticare anche il dato anagrafico e i 15 anni. Troppa la pressione sulle spalle di questa ragazza che nella tanto attesa gara di pattinaggio artistico femminile è letteralmente crollata dal punto di vista emotivo. La conseguenza, è stata una prova molto difficile che le ha precluso la possibilità di arrivare sul podio (provvisorio), con un quarto posto che rappresenta per lei una delusione enorme.
Quella vista sul ghiaccio non è stata la solita Valieva: è apparsa letteralmente abbattuta, con una serie di errori e brutte cadute figlie in maniera evidente di uno stato d'animo tutt'altro che sereno. Dopo aver chiuso al comando il corto, Kamila ha gettato tutte le ortiche, perdendo le chance di conquistare una medaglia. Sul podio invece sono finite le due connazionali Shcherbakova, già campionessa del mondo, Trusova, che hanno preceduto la giapponese Sakamoto. La Valieva non è riuscita a trattenere le lacrime, commuovendosi già nel finale della sua gara, che è stata per certi versi straziante. Nonostante i tentativi di consolazione di connazionali, componenti del suo staff e addetti ai lavori, la quindicenne non è riuscita a trovare pace. Una ragazza letteralmente distrutta, per quella che è stata la pagina più triste di queste Olimpiadi che si sarebbe potuta evitare soprattutto per tutelarla, realmente