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Paolo De Chiesa: “La mia fidanzata mi sparò, ho insabbiato e l’ho pagata. Mai una telefonata di scuse”

L’ex sciatore, da anni apprezzato commentatore tecnico della Rai, ha parlato di quanto gli accadde 44 anni fa e lo ha fatto per la prima volta raccontando tutta la verità.
A cura di Alessio Morra
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Paolo De Chiesa è un ex sciatore e da tanti anni è un apprezzatissimo commentatore tecnico della Rai, in assoluto uno dei più bravi. Acuto e preciso, De Chiesa è soprattutto un talent equo, non fa sconti a nessuno. La sua vita è stata segnata anche da un episodio tremendo, del quale aveva già parlato, ma ora ha dichiarato per la prima volta cos è accaduto veramente, lo ha fatto nel film ‘La Valanga Azzurra‘ di Giovanni Veronesi.

Lo sparo che subì De Chiesa

De Chiesa oggi ha 68 anni, ne aveva 22 quando accade qualcosa di terribile. Già in passato ne aveva parlato, ma mai si era spinto così oltre. Anni fa parlò del colpo di pistola al quale sopravvisse. La sua ragazza dell'epoca gli aveva sparato, voleva colpirlo al volto, lo prese al collo. Perse dodici chili e un anno di allenamenti, tre anni dopo tornò sul podio a Madonna di Campiglio. Una storia tremenda, una storia che sembra tratta da un film, ma che purtroppo è reale.

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La vera storia raccontata in un film

Nel film di Veronesi, in cui si racconta l'epopea della squadra italiana di sci maschile che per un decennio raccolse successi su successi, De Chiesa ha parlato di quanto accadde davvero in quel maledetto giorno. Parole raccontate pure al Corriere della Sera: "Quando è successa la tragedia ero nel pieno delle mie forze, avevo 22 anni, andavo fortissimo, ero tra i primissimi del mondo e questa cosa mi ha ammazzato".

De Chiesa e la fidanzata dell'epoca erano a Gallarate, era sera, ed erano a casa: "eravamo a casa di gente molto, molto famosa. Lei ha sparato. Io non ho mai fatto i nomi dei responsabili. Ho insabbiato tutto e ho coperto tutto, ma alla fine l'ho pagata. Queste persone non mi hanno mai neppure telefonato né mi hanno chiesto scusa".

Le difficoltà e poi il grande ritorno in Coppa del Mondo

Praticamente all'epoca fu lo sciatore a dichiararsi colpevole, disse che mentre puliva l'arma era partito un colpo accidentalmente. Di quel comportamento oggi si è pentito. Perché è vero che la vita va avanti, ma il dolore e il trauma per quanto successo non lo lascerà mai: "Ogni secondo quanto successo è presente. Una vita normale sarebbe stata molto meglio, potendo avrei fatto cambio, anche senza lo sport".

Anni duri. Lo stop allo sport, ma alla vita. Dodici chili persi, un anno senza allenamenti, l'addio agli studi, era iscritto alla Facoltà di Medicina. Poi pian piano la ripresa alla vita e tre anni dopo tornò sul podio nella gara di Madonna di Campiglio: "È stato pazzesco: ero tra i più grandi del mondo, con Stenmark e Mahre sul podio nello slalom. Lì mi sono detto: forse ce l'ho fatta".

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