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Marta Bassino seconda a St.Anton, per 16 millesimi vince Lara Gut-Behrami

L’azzurra Marta Bassino si è classificata al secondo posto del Super Gigante di Sankt Anton in Austria. Beffata Bassino che è stata battuta per appena 16 millesimi da Lara Gut-Behrami.
A cura di Alessio Morra
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Lo sci italiano continua a regalare gioie agli appassionati. Dopo la splendida vittoria nella discesa libera di Sofia Goggia oggi sempre a Sankt Anton in Austria ha ottenuto il secondo posto Marta Bassino, che nel SuperG è stata beffata per appena sedici millesimi dalla svizzera Lara Gut, una delle atleti più forti di questa generazione. Terzo posto per l'altra svizzera Corinne Suter. Sesto posto per la campionessa in carica Federica Brignone. Si è ritirata invece Sofia Goggia, uscita dopo un paio di porte.

Vince Lara Gut-Behrami per 16 centesimi

Le ragazze dello sci italiano sono sempre sugli scudi.Sofia Goggia in modo meraviglioso e autoritariosi è imposta nella discesa libera di St.Anton, rifilando quasi un secondo alla seconda classificata. Oggi è stata la volta di Marta Bassino, che non è riuscita a vincere, per appena sedici centesimi. In terra austriaca la più veloce è stata Lara Gut-Behrami, moglie del calciatore svizzero che milita nel Genoa e ha disputato gran parte della sua carriera in Serie A. Terza l'altra svizzera Suter, a venti centesimi. Poi l'austriaca Tippler che ha preceduto Federica Brignone, quinta e che ha conquistato punti importanti nella classifica generale. Si è ritirata invece Sofia Goggia, uscita dopo poche porte. Marta Bassino ha ottenuto il 15° podio della sua carriera. Bassino in questa stagione ha vinto già due volte nello Slalom Gigante, a Solden e Courchevel. Lara Gut ha ottenuto il 27° successo della sua carriera in Coppa del Mondo.

Le parole di Marta Bassino

Sono molto contenta della mia prova. In realtà non me l’aspettavo perché ho fatto un errore prima dello schuss dell’Ice Fall. Poi quando sono arrivata al traguardo e ho visto che ero solo 16 centesimi dietro alla Gut ho gioito. Era un tracciato insidioso e bisognava saper fare le curve perché anche l’ultimo pezzo era un gigantone.

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