L’Italia sfila a Pechino, tifosi increduli per la divisa: “Una tenda della doccia tricolore”
"La nazionale italiana aveva previsto pioggia". È una delle battute più esilaranti che hanno alimentato la discussione in Rete sulla divisa indossata dagli atleti Azzurri che hanno sfilato durante la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. Il motivo? Quel mantello tricolore molto vistoso che avvolgeva Michela Moioli, portabandiera della delegazione, e i rappresentanti delle altre discipline. Lei, la snowboarder giunta in Cina da campionessa in carica per il titolo conquistato a Pyeongchang 2018, sventolava il vessillo mentre da casa c'è chi si chiedeva come fosse stato possibile fare peggio di Tokyo 2020. Dove il "peggio" fa riferimento al design e alla livrea che accompagnò la spedizione ai Giochi nel Sol Levante.
"Siamo i favoriti nella gara di corsa coi sacchi", s'è lasciato sfuggire qualcuno dei più critici rispetto allo stile delle casacche che spiccavano nel ‘nido d'uccello', si chiama così lo stadio di Pechino che ha visto l'Italia scendere in passerella per penultima in quanto Paese organizzatore della prossima edizione nel 2026.
A fare da sottofondo social c'è stato di tutto: clamore e speranza perché anche al di là della Grande Muraglia possa ripetersi il miracolo nipponico di trionfi e medaglie; le battute sull'accostamento tra la scelta grafica di Tokyo 2020 – che un po' richiamava la faccina de videogioco pac man – e l'ironia su come Giorgio Armani (stilista che si è occupato ancora una volta dell'abbigliamento degli atleti) abbia "sorpreso di nuovo tutti" vestendo in quel modo la nazionale. "Perché vestiamo quel ponchio che sembra una tenda della doccia?" Già, perché "sembriamo una comitiva di turisti che si ripara con la mantella di plastica?". C'è una spiegazione a tutto, una in particolare mette la sordina al can can dei più intransigenti.
Dietro quell'outfit c'è una ragione specifica: la mantella che tanto ha sollevato perplessità è stata realizzata in tessuto tecnico lucido – bianca nella parte centrale, rossa e verde sui lati – per suggellare un vero e proprio tributo alla bandiera e agli alti valori che rappresenta. Orgoglio patriottico e senso d'appartenenza le linee guida raccontate dallo stesso Armani: "In momenti complessi come quello che stiamo vivendo lo sport può essere di esempio perché coniuga l’impegno individuale allo spirito di gruppo e di squadra. Solo lavorando insieme si ottengono i veri risultati". Per la serie, nessuno si salva da solo o – tanto per restare nel gergo sportivo – si vince di squadra.
Com'è fatto il resto della divisa? Per chi non ha avuto ancora l'opportunità di dare un'occhiata alla foto di rito scattata dalla delegazione prima della partenza per la Cina la spiegazione è semplice, semplice: azzurro e blu royal sono le tonalità predominanti della divisa realizzata in tessuto elasticizzato Toray Dermizax, impermeabile e traspirante. C'è anche un tocco speciale, dorato che si riverbera nella scritta "Italia" che compare sul retro. Mentre l'Inno di Mameli è stampato in oro sul lato del cuore. Fiamma accesa, vincano i migliori.