Le Olimpiadi oltre lo sport: il forte impatto di Milano-Cortina 2026 sull’economia italiana
Anche lo sport può far crescere un Paese. È ciò che dimostra l’ultima ricerca Luiss sul giro d’affari, con un esercizio di simulazione per valutare l’impatto economico-occupazionale e sul mercato del turismo sportivo delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. L'evento di presentazione si è tenuto questa mattina presso il CONI, in occasione dell’edizione 2022 del Forum del Comitato Leonardo, l’appuntamento che annualmente riunisce rappresentanti delle istituzioni e della business community per fare il punto sulle prospettive di sviluppo per le imprese del made in Italy. Per questo motivo oggi erano presenti anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il presidente CONI Giovanni Malagò e il sottosegretario Valentina Vezzali.
Come primo punto, la ricerca evidenzia il fatto che l'evento a cui sta andando incontro il nostro Paese sia un'enorme prospettiva di aumento della domanda per il comparto sport, pari a un valore convenzionale di 1 miliardo di euro, e di un incremento di risorse pari ad oltre 1 milione di euro. Oltre a questi vantaggi economici per il settore di primo interesse, ci saranno poi risorse desinate a settori collegati direttamente e indirettamente. "Il Ministero degli Affari Esteri – ha commentato Di Maio – segue con sempre maggiore attenzione le dinamiche del settore sportivo nel quadro dell’economia nazionale. Per questo abbiamo voluto sfruttare i grandi eventi sportivi internazionali, come il Gran Premio di Imola, la serie A di calcio e il Giro d’Italia, quali piattaforme per promuovere il nostro Paese e le eccellenze italiane. Un’attività promozionale mirata, coordinata e sistematica del Made in Italy – ha aggiunto – è un fattore chiave per il posizionamento delle imprese sui mercati esteri: lo sport italiano, riunendo diverse filiere produttive, apporta un contributo fondamentale al raggiungimento di questo obiettivo".
C'è poi il capitolo lavoro: con le Olimpiadi ci sarà una apertura di circa 13 mila nuove posizioni da occupare. Tra queste, oltre 9 mila saranno interne al settore sportivo e quasi 4 mila nei principali settori economici collegati. Di conseguenza, all’aumento di valore aggiunto e occupazionale, corrisponde un incremento nel livello del reddito: si stimano circa 320 milioni di euro, di cui 225 milioni all’interno al settore stesso. "Dalla nostra ricerca – ha commentato il Prorettore alla Ricerca della Luiss, Stefano Manzocchi – emerge come lo sport, oltre a essere un settore industriale strategico per l’economia nazionale, sia un traino per la produzione e l’esportazione di articoli e attrezzature sportive che hanno registrato risultati di rilievo negli anni recenti. Sport e impresa, dunque, è una partnership vincente".
Ma non sono solo economici i benefici che l'Italia trarrà dall'evento globale. C'è un aspetto meno "materiale" da non sottovalutare affatto: l'aumento di persone che, "invogliate" dagli sport olimpici, cominceranno a praticarne uno. Il report evidenzia come, pur rimanendo sotto la media UE, i cittadini italiani che praticano sport in modo continuativo siano in media aumentati nell’ultimo decennio: dal 22,8% del 2010 al 27,1% del 2020.
In sintesi, si tratta di un colpo di reni molto significativo per risollevare un Paese che è rimasto completamente fermo a causa delle misure di fermo amministrativo legate alla pandemia di Covid-19: da marzo 2020 si è registrata infatti una brusca frenata delle attività del comparto, che ha fatto emergere criticità del settore presenti da tempo, come ad esempio la mancanza di dati omogenei e aggregati sui lavoratori del settore, e che hanno ritardato alcuni interventi a sostegno del comparto stesso. Tuttavia, quando nel periodo di chiusure le entrate mondiali da turismo internazionale sono diminuite del 64%, il mercato del turismo sportivo ha dimostrato una maggiore resilienza, mentre il numero di italiani che pratica sport in vacanza è quasi raddoppiato. Perciò, facendo leva su questo aspetto, anche il mercato del turismo sportivo ne gioverà. Un'opportunità quindi che l'Italia ha fatto bene a non farsi sfuggire.