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Olimpiadi invernali 2022 a Pechino

Le Olimpiadi le aveva sognate diverse, gli è successo di tutto: “Ho vissuto i Giochi dell’inferno”

Uno sfogo durissimo dopo la terza eliminazione in altrettante gare: “È uno schifo, non sono nemmeno stanco! È dura, puttana se è dura…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Poteva andare meglio, per usare un eufemismo. Le Olimpiadi di Pechino si sono trasformate in un incubo per il francese Sebastien Lepape, pattinatore di short track che si presentava ambizioso ai nastri di partenza di tre gare individuali, oltre alla staffetta. Andata male questa, il 30enne normanno era stato sbilanciato nelle qualificazioni dei 1000 metri venendo eliminato, era poi caduto nei quarti dei 1500 – la sua gara preferita – avendo toccato uno dei blocchi che delimitano la curva, e già allora si era lasciato andare a dichiarazioni tra la rabbia e lo sconforto.

"Come mi sento? Vado a strapparmi i capelli – aveva detto a caldo mercoledì scorso dopo l'ultima eliminazione – È super frustrante, io sono pronto, merda! I fattori casuali non mi stanno dicendo bene. Fisicamente sono presente, mi sento forte. Nella mia testa mi avvicino con calma alla gara. Anche strategicamente, non posso nemmeno dirmi che ho sbagliato".

Le Olimpiadi tragiche di Lepape dovevano ancora conoscere la loro tristissima fine, che è andata in scena questa domenica nella specialità principe dello short track, i 500 metri, che sono un po' come i 100 metri nell'atletica leggera. Una gara che ha dato una grande delusione anche all'azzurro Pietro Sighel, caduto in finale e dunque classificatosi quinto, mentre il francese è uscito ancora ai quarti di finale, stavolta per problemi alla lama di un pattino.

Al termine della prova, lo sfogo di Lepape è stato senza freni: "È un inferno, ho vissuto i Giochi dell'inferno, dall'inizio alla fine. Non ho provato alcun piacere". L'avventura cinese era cominciata per lui come peggio non si poteva già all'arrivo a Pechino, quando la positività al Covid lo aveva costretto all'isolamento. "Ho cercato di trovare soluzioni per potermi divertire un po', senza mai riuscire a trovarle e francamente così è difficile – ha aggiunto poi a testa bassa – Non sto facendo quello per cui sono venuto… sono venuto per fare short track, per gareggiare con i ragazzi. E oggi mi trovo a combattere contro me stesso, contro il ghiaccio, contro le mie lame… Non ho altre spiegazioni, io sono pronto. È uno schifo, non sono nemmeno stanco! È dura, puttana se è dura… È davvero difficile, non ho sbagliato…". Tranquillo Sebastien, è la crudeltà dello sport: non sei il primo e non sarai l'ultimo.

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