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Le cause della morte di Matilde Lorenzi, caduta lungo una pista dove si allenano anche i ragazzini

Nella ricostruzione dell’incidente mortale ci sono tutti i dettagli sulle ultime ore di vita di Lorenzi, dalla risalita verso la pista d’allenamento fino alla discesa fatale per l’impatto con il fondo ghiacciato. La Procura di Bolzano ha aperto un’indagine sulle condizioni tecniche e ambientali del tracciato.
A cura di Maurizio De Santis
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La Procura di Bolzano ha aperto un'inchiesta sulla morte di Matilde Lorenzi, la giovane sciatrice della nazionale azzurra morta ieri per le gravissime lesioni riportate per una caduta avvenuta in allenamento. L'esame autoptico contribuirà a fare chiarezza ulteriore su quanto accaduto in quell'istante in cui la ragazza ha perso il controllo durante la discesa in Val Senales (Alto Adige) e ha sbattuto il volto sul fondo ghiacciato del tracciato. La sorella, Lucrezia, ha annunciato che il 31 ottobre ci saranno i funerali. Per allora si spera che, oltre a quanto già venuto alla luce, sia tutto finalmente più chiaro sulle circostanze della sciagura.

Le condizioni del punto in cui è avvenuto l'incidente 

Lorenzi ha avuto forse un malore? È la domanda che entra nel corredo accessorio di ipotesi prese in esame, che fanno il paio con il dolore e lo sgomento per la tragedia. Ma c'è dell'altro sul quale gli inquirenti intendono fare piena luce: le condizioni tecniche e ambientali in cui s'è verificato l'incidente su quella distesa di neve che nella scorsa primavera ha anche ospitato un evento che ha permesso ai ragazzini di vedere da vicino e sciare con i campioni protagonisti nelle gare di Coppa del Mondo.

Il volo e poi l'impatto violento di Lorenzi sul tracciato molto duro e forse irregolare (ma anche questo è oggetto di verifica) spiegano le condizioni gravissime della ragazza (lesioni agli organi interni) rilevate dai soccorsi giunti sul posto. Oggetto d'investigazione sono anche la situazione della pista che – almeno nel lato in cui s'è verificato l'incidente – non aveva reti oppure altre forme di recinzione e il rispetto effettivo di tutti i criteri di sicurezza.

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Le immagini della tragedia catturate dalla telecamere dell’Ortler Ski Arena

Tutto sarà valutato, dalle testimonianze dirette di chi era lì fino alla foto-sequenza e alle immagini video catturate dalla telecamera dell’Ortler Ski Arena che mostrano gli ultimi momenti di vita di Lorenzi prima del capitombolo. Terribile lo scatto in cui si vede il suo corpo immobile, raggiunto successivamente dall'elicottero per il trasporto in ospedale. E tremendo è stato anche per la campionessa Federica Brignone apprendere del decesso: si stava allenando in quella zona prediletta anche dai team stranieri per effettuare la preparazione ma quando ha saputo cosa era successo ha scelto di non continuare e s'è riservata di esprimere privatamente cordoglio alla famiglia di Matilde.

Chi c'era con Lorenzi nel giorno dell'incidente fatale

La dinamica dell'incidente mortale è solo un aspetto della ricostruzione. Matilde Lorenzi si trovava lì, sul ghiacciaio, assieme ad altre compagne (Sara Allemand e Ludovica Righi), tutte seguite dagli allenatori Damiano Scolari, Angelo Weiss, Patrice Revil, Marco Mina e Martino Rizzi. Il gruppo di atlete e staff s'era ritrovato in Val Senales (vi sarebbe rimaso fino al 31 ottobre) dopo aver svolto la prima parte della preparazione in Sudamerica, ma non era al completo: una parte (le slalomiste) era volato in Svezia dove sarebbe dovuta recarsi anche Lorenzi. Perché non l'ha fatto? Le temperature nel Paese scandinavo, e di conseguenza le condizioni della neve, erano tali da non consentire all'azzurra di testare al meglio le sessioni di allenamento in vista del SuperG (sua disciplina principale).

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La pista molto frequentata dai team, divisa in zone di lavoro

Gravand G1 è la "zona di lavoro" destinata alle sciatrici azzurre. È la porzione di campo d'allenamento riservata solo a loro che potevano usufruire di quel tracciato e della prima delle dieci tracce a disposizione. La giornata è scandita da una tabella abbastanza serrata: la sveglia suona presto così da essere pronti per recarsi entro i tempi previsti al punto di partenza per effettuare le discese, ripetute anche per 6, 8 giri (come si dice in gergo, risalita compresa) durante i quali il rendimento dell'atleta è registrato da un sistema di rilevamento dati. Al termine della sessione si torna in albergo e, dopo aver pranzato, nel pomeriggio, si affronta la seconda parte della tabella di lavoro.

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