L’abbraccio inatteso tra Sofia Goggia e Federica Brignone: “Gesto che mi ha fatto vibrare il cuore”
Una tripletta da sogno quella realizzata da Sofia Goggia sulle nevi canadesi di Lake Louise nello scorso fine settimana: la 29enne sciatrice bergamasca ha vinto le due discese libere ed il supergigante, candidandosi con prepotenza al bersaglio grosso della Coppa del Mondo generale. Se infatti in discesa la Goggia era attesa come favorita, nell'altra disciplina veloce del circo bianco si pensava non fosse ancora al livello mostrato quando domenica ha annichilito Lara Gut-Behrami. Che qualcosa di grosso bollisse in pentola lo aveva fatto intuire la stessa campionessa olimpica di Pyeongchang 2018, quando sabato – dopo la seconda vittoria in libera – aveva detto: "Adesso parte la sfida al supergigante, perché il vero passo verso l’alto sta in quella disciplina. Diciamo che è la mia nuova sfida".
Sfida cominciata come meglio non si poteva. La Goggia non vinceva in supergigante da due anni, era il 2019 a St. Moritz, mentre in discesa ha vinto le ultime sei prove consecutive: una striscia mostruosa, un dominio sulle avversarie che aumenta i rimpianti per l'infortunio che l'ha costretta a saltare i Mondiali di Cortina. Adesso nella classifica generale di Coppa del Mondo è terza con 315 punti, alle spalle della leader Mikaela Shiffrin (405) e di Petra Vlhova (340), mentre è prima nelle due coppe di specialità. È la vittoria numero 14 nella carriera di Sofia Goggia: davanti a lei tra le donne ora ci sono soltanto Isolde Kostner (15 successi) e poi Deborah Compagnoni e Federica Brignone con 16.
E proprio un abbraccio tra Goggia e Brignone – dopo l'arrivo del supergigante in cui la valdostana si è piazzata quinta a 9 centesimi dal podio – ha chiuso come meglio non si poteva una giornata di festa per lo sci azzurro. Un abbraccio vero, pieno di calore, per certi versi inatteso visti i rapporti non sempre idilliaci e le incomprensioni tra le due campionesse in passato. "È un gesto che mi ha fatto vibrare il cuore, davvero. Ultimamente stiamo andando molto d’accordo e sono contenta di questa trasferta anche per questo aspetto. Magari a qualcuno potrà sembrare irrilevante ma a mio parere è importantissimo", dice Sofia al Messaggero.
"Non mi aspettavo di andare subito così forte, devo dire la verità – spiega la Goggia – A Copper Mountain avevamo sudato tanto ed erano emerse anche alcune lacune su cui lavorare. Sapevo che a Lake Louise sarei stata una delle papabili per la vittoria, soprattutto in discesa, ma non mi aspettavo di riuscirci con dei distacchi così pesanti. La Coppa del Mondo generale? Non è un mio obiettivo, ma potrebbe essere una conseguenza di tante ottime gare, come quelle fatte in Canada. Io costruisco la mia vita curva dopo curva, i conti li faccio alla fine". Con una Goggia così, sognare metalli preziosi alle prossime Olimpiadi di Pechino è quasi un obbligo.