La squalifica dopo la caduta, la lezione di Arianna Fontana: “Accettare giudizi è parte dello sport”
Arianna Fontana è caduta all'ultima curva nella finale dei 1000 metri femminili di short track ai Giochi Invernali 2022. Al Capital Indoor Stadium di Pechino la plurimedagliata valtellinese è stata protagonista di una grande gara ed è sempre rimasta tra le prime tre posizioni fino all'ultima curva, quando è entrata in contatto con la statunitense Santos. Entrambe sono finite fuori e sul podio si sono piazzate l'olandese Shulting, la coreana Choi e la belga Desmet.
Dopo la caduta è arrivata anche la squalifica per la fortissima pattinatrice azzurra, colpevole di aver ha cambiato linea: nessuno aveva notato questo particolare e quasi tutti gli osservatori avevano notato solo il tocco da dietro dell'americana, che aveva tolto l'equilibrio a Fontana.
L'atleta azzurra ha commentato così ai microfoni di RaiSport questa decisione da parte dei giudici: "Io l’ho vista in modo diverso penso di essere nel giusto, ho chiuso l’americana perché l’ho vista dietro, ma fa parte dello sport accettare i giudizi. Non è finita qui. Ho ancora i 1500m e la finale B di staffetta". Dopo aver visto sfumare una possibile medaglia Arianna Fontana ha usato parole da vera sportiva e ha regalato l'ennesima lezione della sua carriera sportiva.
La 31enne di Sondrio ha analizzato anche il resto della gara e ha dichiarato di essere comunque soddisfatta della sua prova di oggi e delle prestazioni fatte in questa manifestazione: "Sono contenta delle mie gare fin qui perché il mio obiettivo era arrivare in finale in ogni competizione per avere più possibilità di medaglia. Sono contenta della gare fatte perché ho corso bene, fatto bei tempi e come strategia".
Nei giorni scorsi Arianna Fontana, durante la premiazione per la medaglia d'oro nei 500, aveva parlato di vicende personali e aveva attaccato duramente la Federazione: "Io e il mio allenatore abbiamo dovuto superare molte cose, situazioni difficili. C’erano persone che non ci volevano qui, adesso. Non ci hanno aiutato, anzi. Hanno provato a non farci arrivare qui trovando il modo di farci male. Però ce l’abbiamo fatta. La federazione non mi ha aiutato molto con la decisione di avere mio marito come allenatore ma è stata la migliore perché oggi sono qui a festeggiare un altro oro".