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Federica Brignone svela il suo vantaggio sugli avversari con la nebbia in pista: “Sono miope”

La straordinaria impresa di Federica Brignone sulle nevi canadesi di Mont Tremblant in Coppa del mondo di sci, nasconde un “segreto”, raccontato dalla campionessa azzurra. Che le ha permesso di superare le condizioni meteo estreme.
A cura di Alessio Pediglieri
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Federica Brignone esulta a Mont Tremblant: ha vinto in rimonta un gigante in condizioni estreme
Federica Brignone esulta a Mont Tremblant: ha vinto in rimonta un gigante in condizioni estreme

Federica Brignone ha strabiliato il mondo dello sci, domenica 3 dicembre, dominando la seconda manche del gigante di Mont Tremblant affrontato in situazioni più che estreme per tutte le atlete in gara, tra raffiche di vento improvvise e una visibilità ridotta praticamente a zero. Eppure, la campionessa azzurra è riuscita in una pazzesca rimonta (partiva dal 6° posto della prima manche) in Coppa del Mondo, riuscendo a concludere una prova perfetta, per poi confidare un piccolo ‘segreto' personale: "La mia miopia mi ha aiutata".

Una impresa d'altri tempi soprattutto per le condizioni estreme in cui si è svolta la prova di Coppa del Mondo in Canada sulle nevi di Mont Tremblant per una discesa rimasta in bilico fino all'ultimo rischiando di non far disputare la seconda e decisiva manche. Invece, l'organizzazione insieme alla FIS ha deciso di sfidare tutto e tutti convalidando la partenza e decidendo che si poteva scendere, anche per salvare il salvabile di una Coppa del Mondo oramai in mano alle intemperie. Così, si è potuto assistere all'impresa della campionessa milanese, classe 1990, dallo scorso weekend l'italiana più vincente di sempre nelle prove mondiali, con 23 successi (uno in più della storica rivale Goggia).

Nessuno ha fatto meglio di lei, tutte frenate dalle quasi impossibili condizioni atmosferiche che hanno reso la discesa quasi un vero e proprio salto nel vuoto, alla cieca: folate laterali improvvise di vento, nevischio fitto, visibilità ridotta ai minimi termini. Ma per Brignone non c'è stato un attimo di esitazione nell'affrontare i paletti che poi l'hanno consacrata: "Ero pronta a tutto ciò, con mio fratello ci siamo allenati spesso in condizioni simili" ha confidato nell'immediato post successo che ha strabiliato tutti per le linee perfette e la straordinaria rimonta finale. "Non si vedeva nulla, vero, ma io avevo il sole dentro. Serve lavorare sulla sensibilità e ricordare dove ti trovi in pista riuscendo a spingere il tuo corpo, anche se va controvoglia".

L'impresa di Brignone in Canada, una rimonta pazzesca dal 6° posto della 1a manche
L'impresa di Brignone in Canada, una rimonta pazzesca dal 6° posto della 1a manche

Anni di esperienza, vittorie, sconfitte, allenamenti. Tutto ripagato con la classica missione impossibile: laddove tutte hanno frenato, Federica Brignone si è lasciata andare, quasi al buio, senza vedere più in là di qualche metro: "Sono stata coraggiosa, ma io a volte scio senza guardare, solamente sentendo la pista e il mio corpo". Tutto ciò è andato oltre alle difficoltà evidenti che hanno scatenato una bufera (metaforica) di polemiche e critiche delle altre sciatrici, tra cui l’elvetica Lara Gut-Behrami, leader della classifica di specialità: "Disputare una gara del genere è ridicolo. Non è divertente, è così facile farsi male in condizioni del genere, ma capisco perché dobbiamo fare gare così, stanno spingendo dopo averne annullate tante…"

Federica Brignone felice nel dopo gara, sempre in mezzo alla tormenta di vento e neve
Federica Brignone felice nel dopo gara, sempre in mezzo alla tormenta di vento e neve

Polemiche giustificate, che però non hanno fermato Brignone, anzi. L'azzurra si è sentita addirittura avvantaggiata dal pessimo meteo, merito di aver già affrontato condizioni simili che ne hanno affinato le doti ai massimi livelli: "Abbiamo sciato anche in condizioni peggiori, non era pericoloso perché la pista ha tenuto bene. Io poi ho sfruttato la mia storia per dare il meglio nella nebbia visto che sono miope da sempre: sono abituata a vederci poco, anche nello sci visto che le lenti le ho indossate solo in età adulta, da ragazzina portavo gli occhiali. Ma non quando scendevo…"

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