Esplode il caso nella Nazionale di sci, niente Olimpiadi: “Si sono dimenticati di tutto, è politica”
Il 4 febbraio cominceranno le Olimpiadi invernali a Pechino, dove la squadra italiana spera di cavalcare l'onda lunga dei Giochi di Tokyo. La scorsa estate gli azzurri portarono a casa un bottino record di 40 medaglie complessive: mantenere questo standard sarà difficile, ma ci presentiamo comunque con parecchie stelle di prima grandezza. Le punte nello sci alpino sono Dominik Paris e Federica Brignone, mentre purtroppo la medaglia più probabile e del metallo più prezioso, quella di Sofia Goggia in discesa libera, è attaccata all'esile filo di un miracoloso recupero della sfortunata bergamasca, caduta domenica scorsa a Cortina.
Chi a Pechino non ci sarà sicuramente è Mattia Casse, velocista piemontese di quasi 32 anni, che non è stato inserito nella squadra selezionata dal Direttore Tecnico Alberto Ghidoni. I 7 elementi dello sci alpino maschile, cui l'Italia aveva diritto per le prossime Olimpiadi, sono stati gli ultimi ad essere scelti, all'interno di una spedizione che annovera complessivamente 118 atleti. Sono 46 uomini e 72 donne, inclusa la Goggia, che cercherà in tutti i modi di rimettersi in sesto per la discesa libera, in programma il 15 febbraio, mentre è molto difficile che faccia anche il supergigante dell'11, se non come test in vista della discesa.
La squadra di sci maschile è stata ufficializzata soltanto dopo lo slalom di Schladming due giorni fa ed è composta da Luca De Aliprandini (gigante), Christof Innerhofer (discesa libera, superG), Matteo Marsaglia (discesa libera, superG), Dominik Paris (discesa libera, superG), Giuliano Razzoli (slalom), Tommaso Sala (slalom), Alex Vinatzer (slalom). Di questi, Paris, De Aliprandini, Razzoli e Vinatzer erano sicuri da tempo, poi si è poi puntato sull'esperienza del 37enne Innerhofer nelle prove veloci, mentre gli ultimi risultati sono stati decisivi per premiare lo slalomista Sala (sesto a Kitbuehel e settimo a Schladming ) e il velocista Marsaglia (quarto a Beaver Creek e dodicesimo a Kitzbuehel).
L'escluso è stato dunque Casse, che a dicembre aveva fatto molto bene, con tre risultati tra i primi 10, mentre a gennaio non è mai entrato nei top 15. Il classe 1990 di Moncalieri ha visto svanire il sogno di disputare le sue prime Olimpiadi e si è sfogato con un post su Instagram: "Ho appreso dai social la mia esclusione dai giochi olimpici, sapevo di avere mancato qualche risultato ultimamente ma non credevo che ci si potesse dimenticare cosi velocemente di tutto il lavoro e i risultati fatti ad alto livello in questi anni, del rientro dall'ultimo infortunio (comunque dando continuità di risultati) e avendo seppellito mio papà lo scorso 22 dicembre, con Bormio subito dove tra l’altra ho fatto 10° in super. Santi social che sanno sempre tutto. In bocca al lupo ai miei compagni bravi. Vi faró sapere se ci rivedremo in Norvegia… vedremo…".
Il riferimento dell'ultima frase di Casse è alle gare di velocità di Coppa del Mondo prima delle finali, prove in programma ad inizio marzo a Kvitfjell in Norvegia, a cui ora lo sciatore piemontese minaccia di non partecipare. Parole dette a caldo e dettate dall'amarezza: la delusione di Mattia è davvero grande.