Atleta operata per sbaglio, la scoperta shock al risveglio: “Non riuscivo a capire nulla”
La prospettiva di un intervento chirurgico con l'inevitabile periodo di riabilitazione e recupero che ne consegue spaventa e non poco gli atleti professionisti, soprattutto a ridosso di un appuntamento sportivo di livello. Possiamo solo immaginare dunque cosa abbia pensato la sciatrice svedese Moa Lundgren che dopo essere finita sotto i ferri, si è resa conto che il tutto era stato perfettamente inutile. Il motivo? Un errore di valutazione dei medici.
La classe 1998 svedese Moa Lundgren nella sua carriera ha dovuto fare i conti con numerosi problemi fisici. La campionessa mondiale Juniores, ha esordito tra le professioniste nel 2018, con il primo podio arrivato nel 2019. Alti e bassi per la fondista svedese che non è riuscita a confermarsi tra le grandi, dopo gli ottimi risultati a livello giovanile. Il suo nome negli ultimi giorni è diventato famoso per una vicenda assolutamente curiosa, che purtroppo pagherà a caro prezzo.
Tutto è iniziato dopo un viaggio di allenamento a Maiorca con Moa che ha iniziato ad accusare fortissimi dolori allo stomaco, con febbre molto alta. Recatasi in ospedale, si è sottoposta alle cure e agli esami del caso: i medici le hanno diagnosticato un'appendicite e hanno deciso di sottoporre la sciatrice ad un intervento chirurgico d'urgenza. Durante l'operazione però ecco la sorpresa: i dottori si sono resi conto che non c'era niente di sbagliato a livello dell'appendice.
I problemi di Lundgren infatti erano legati in realtà ad un batterio. È stata la stessa atleta a raccontare poi tutto: "Avevo preso un batterio ed è cresciuto nello stomaco, creando non pochi problemi a livello di ghiandole. È qualcosa di cui soffrono di solito i bambini di età inferiore ai 12 anni, e ha esattamente gli stessi sintomi dell'appendicite. C'è stata un pò di confusione".
Quando si è svegliata dopo l'operazione chirurgica Moa Lundgren è rimasta letteralmente spiazzata con i dottori che le hanno detto che l'appendice era ancora al suo posto: "Sono rimasta davvero scioccata. Cosa sta succedendo? È stato tutto confusionario, non riuscivo a capire quello che mi dicevano. Poi ho iniziato a pensare a quando potevo ricominciare ad allenarmi. Non potevo essere arrabbiato".
A quel punto per la sciatrice è stato inevitabile prendere consapevolezza del lungo stop, necessario per la guarigione della ferita. Una situazione che le farà saltare l'apertura della stagione a Bruksvallarna e l'apertura della Coppa del Mondo a Ruka: "Questo è davvero brutto. Ho avuto tre inizi di stagione difficili negli ultimi anni, ma ora ero completamente senza infortuni e in grado di prendere a cuore l'allenamento, avendo un buon flusso per sentirmi forte".
E pensare che per il problema accusato da Lundgren sarebbe stato necessario solo un po' di tempo e cure, senza alcun intervento. La sciatrice però non può dire nulla ai medici per la loro valutazione: "Se leggi di febbre ghiandolare, sono esattamente gli stessi sintomi, quindi è difficile per loro valutarli. È triste, ma non posso arrabbiarmi perché se fosse stata l'appendice avrei voluto che la rimuovessero chiaramente. Avevo intenzione di entrare nella stagione in un modo completamente diverso, ma ora devi ripensarci un po'".
Moa ha preso tutto comunque con filosofia a giudicare dall'ultimo post su Instagram in cui si mostra alle prese con una passeggiata, per rimettersi in forma: "Brava gente, purtroppo la prima di stagione inizierà in ritardo, poiché mi sono ammalata e i medici hanno deciso che avevo bisogno di un intervento chirurgico. Oggi mi sento bene ma i muscoli addominali hanno bisogno di qualche settimana per guarire, e quindi niente sci da parte mia. Per la tranquillità, i giri sul velodromo dell'arte sono stati sostituiti con giri intorno alla casa. A malapena noto la differenza (ironico, ndr)".