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Arianna Fontana vuole dare battaglia su chi la fece cadere: “Ho nuovo materiale, la verità uscirà”

Arianna Fontana smentisce di voler pattinare per gli Stati Uniti, lei sogna ancora di difendere i colori dell’Italia, ma a condizione che venga fatta chiarezza sui comportamenti aggressivi tenuti nei suoi confronti da alcuni elementi della squadra maschile azzurra: “Quando tutto verrà svelato, sarà un grande onore tornare a rappresentare il tricolore”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Arianna Fontana ci tiene a puntualizzare alcuni concetti, dopo la dura replica della Federghiaccio che ha ridotto a pura questione economica la rinuncia della pattinatrice di Sondrio a gareggiare da qua in poi per i colori dell'Italia. "Non posso giustificare di gareggiare per una federazione che condona comportamenti e decisioni dannose nei miei confronti. Finché quelle decisioni e azioni saranno approvate, non tornerò e se dovessi decidere di competere in futuro, il mio percorso sarà completamente separato da quello che il direttore tecnico e il suo staff hanno pianificato per il gruppo italiano", si era sfogata la 32enne leggenda dello short track italiano lo scorso 25 gennaio in un duro post su Instagram che era stato un fulmine a ciel sereno dopo le dichiarazioni ben più concilianti post Olimpiadi.

Tempo qualche ora e la Federazione aveva risposto in maniera altrettanto dura, decidendo di non cercare più alcuna mediazione per far tornare sulla propria decisione la pluricampionessa olimpica, ma anzi accusandola di aver taciuto sulle reali motivazioni della sua presa di posizione, ovvero i denari. La FISG aveva fatto sapere che si era impegnata "a garantire la somma di 200mila euro a stagione a copertura di tutte le spese di preparazione e allenamento di Fontana. Una cifra, tuttavia, purtroppo neanche lontanamente vicina alla somma irraggiungibile richiesta da Fontana per il quadriennio in corso". "Quel che è certo è che d’ora in avanti la FISG non tollererà ulteriori accuse, avvertimenti o intimidazioni da parte di Fontana. La tutela e la salvaguardia del lavoro di un'intera Nazionale e di un intero movimento verranno sempre prima degli interessi di un singolo atleta, per quanto vincente", chiudeva la nota.

Arianna Fontana ha fatto la storia dello sport italiano
Arianna Fontana ha fatto la storia dello sport italiano

Intervistata dalla Gazzetta dello Sport, la Fontana ha prima di tutto precisato di non aver mai detto di voler pattinare per gli Stati Uniti: "Non l'ho mai affermato, ho solo scritto di essere stata a Salt Lake City per verificare i metodi di lavoro di quel gruppo. Ma non ho avuto contatti diretti con la federazione USA, né la federazione USA ha provato a reclutarmi all'insaputa della mia". Quello che è confermato è il suo no a rappresentare l'Italia alle attuali condizioni, con la conseguenza che non lo farà neanche alle prossime Olimpiadi invernali che nel 2026 si svolgeranno a Milano-Cortina: "Ora non posso: in Nazionale, dopo i Giochi di Pechino, nulla è cambiato. E quindi giocoforza sondo altre opzioni. E lo farò fino a quando la verità non verrà a galla. Lotto proprio perché invece questo accada".

Arianna parla di "verità" e qua si passa al vero nodo di tutta la questione, ovvero i maltrattamenti che a suo dire avrebbe subìto in passato negli allenamenti da parte di alcuni elementi della squadra maschile. "Mi prendevano di mira sul ghiaccio, facendomi cadere. Provavano ad attaccarmi ogni volta che ne avevano l’opportunità – aveva denunciato dopo l'oro olimpico in Cina – Non era sicuro per me allenarmi in Italia con la squadra e questo è uno dei motivi per cui me ne sono dovuta andare in Ungheria". Nella sua testimonianza aveva poi aggiunto che uno dei pattinatori azzurri che l'avevano molestata aveva vinto una medaglia a Pechino. Accuse sulle quali la posizione della Federghiaccio è stata chiara, avendo rimarcato "la recente archiviazione da parte della Procura Federale e della Procura Generale del CONI" dell'indagine sugli episodi denunciati.

La Fontana spera ancora di partecipare alle Olimpiadi di Milano-Cortina coi colori dell'Italia
La Fontana spera ancora di partecipare alle Olimpiadi di Milano-Cortina coi colori dell'Italia

Ora la Fontana riparte all'attacco sulla questione, annunciando battaglia e promettendo nuove rivelazioni: "Chiederò la riapertura del caso che il presidente federale Andrea Gios ha spiegato essere stato archiviato dalla procura. Come? Sulla base di ulteriori documenti. Non posso entrare nel merito, ma presenterò comunque nuovi materiali che ritengo possano condurre a un esito diverso da quello che è stato. Sono pronta a compiere ogni passo necessario affinché la verità emerga. Non solo per me, ma per il bene e per i diritti di tutti gli atleti. Quando tutto verrà svelato, sarà un grande onore tornare a rappresentare il tricolore. Ma chi ha a cuore lo sport italiano, non dovrebbe permettere ad atleti, tecnici e dirigenti federali comportamenti irresponsabili. Gli episodi risalgono al 2019-20 e sono stati ripetuti. In un'occasione mi sono infortunata in seguito a una caduta causata da comportamenti scorretti e intollerabili in una dinamica di squadra. Il punto è che alcuni membri dello staff conoscevano la situazione e nulla hanno fatto nel merito".

Arianna nega che la causa principale della rottura con la FISG sia la sua esosa richiesta di soldi: "Il presidente Gios si è esposto tirando in ballo questioni economiche che non esistono. Si è voluto colpire la mia immagine e screditarmi pubblicamente. A riguardo ho chiesto ai miei legali di verificare se il comunicato stampa federale successivo al mio post fosse lecito. Ma non sono stupita: è in linea col trattamento che ho ricevuto in questi anni. Spesso ho cercato di essere costruttiva per il bene della mia disciplina e sempre sono stata attaccata. Tra le righe, nell'occasione, si è persino fatto intuire che non sarei una leader, che mancherei di professionalità, educazione, rispetto e correttezza".

La Fontana sogna ancora di pattinare per l'Italia e lo ribadisce: "È il mio Paese, dove sono nata e cresciuta. Rappresentarlo è sempre un onore. E dopo tanti anni avverto la responsabilità di difenderne l'integrità".

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