Arianna Fontana è leggenda: 9 medaglie olimpiche, nessuno come lei nello short track mondiale
Arianna Fontana è leggenda. Con l’argento nella staffetta mista dello short track, ha vinto la sua nona medaglia olimpica, nove medaglie vinte in cinque diverse edizioni dei Giochi. In questo modo è diventata una leggenda del suo sport, lo Short track in cui è protagonista da quasi venti anni: nessuno può vantare un simile bilancio alle Olimpiadi. E una leggenda dello sport italiano, perché pochi altri hanno vinto così tante medaglie. Alle Olimpiadi invernali c’è solo Stefania Belmondo che nello sci di fondo ha vinto 10 medaglie, mentre in quelle estive Edoardo Mangiarotti è arrivato sul podio in 13 occasioni nella scherma. Oggi Arianna ha raggiunto altri miti azzurri come Valentina Vezzali e un altro mitologico schermidore, Giulio Gaudini. Infine Arianna Fontana è anche leggenda olimpica perché si contano sulle dita di una sola mano gli atleti che hanno vinto in cinque edizioni (c’è Marit Bjørgen dello sci di fondo da superare con sei, per cui Arianna devi continuare).
Arianna Fontana ha iniziato a vincere da bambina, a Torino 2006, quando conquista un bronzo in staffetta, insieme Marta Capurso, Mara Zini, Katia Zini e Cecilia Maffei. Era una scheggia azzurra e bionda di 15 anni e 314 giorni, la più giovane medagliata olimpica della storia dello sport italiano e per tutti una delle atlete che avrebbero scritto il futuro della specialità.
A Vancouver 2010 forse l’Olimpiade più difficile. Prima riesce ad arrivare nella finale dei 500 metri per un solo millesimo sulla cinese Zhou Yang e poi in finale a vincere il bronzo. È la prima medaglia olimpica individuale di un’atleta italiana nello Short track. I record iniziano già a essere tanti e non abbiamo visto ancora niente.
Passano quattro anni e si va a Sochi, dove rimpingua in maniera decisa il suo medagliere personale. Seconda nei 500 metri, dopo essere stata urtata dalla britannica Christie che verrà squalificata, bronzo nei 1500, non propriamente la sua gara, alle spalle della Zhou e della coreana Shim Suk-hee e altro bronzo in staffetta insieme a Lucia Peretti, Martina Valcepina ed Elena Viviani.
C’è un momento di buio dopo questa Olimpiade. Arianna è da troppi anni che da tutta se stessa per il suo sport, soffre sul ghiaccio e riesce sempre a portare risultati. Vorrebbe frenare, forse fermarsi per un periodo dopo aver avuto anche dei piccoli problemi con la Federazione.
Prima di Pyeongchang nel 2018 tutto si ricompone e Arianna torna in gara per dire la sua. Le avversarie adesso sono anche più giovani di lei e sempre di altissimo livello. Lei è portabandiera azzurra, un onore che lei accetta e merita. L’Olimpiade che doveva essere quella del suo tramonto, diventa quello della grande vittoria.
Il 13 febbraio 2018, nei suoi 500 metri, vince prima il quarto, poi è seconda in semifinale e nella finale a 5 dove ci sono grandi avversarie, come la britannica Elise Christie, l'olandese Yara van Kerkhof e la canadese Kim Boutin e la grande favorita, la coreana Choi Min-jeong, Arianna riesce a vincere l’oro realizzando anche il suo record personale (42.569). Con le ali ai pattini ottiene ancora una volta un bronzo anche in staffetta, con Martina Valcepina, Lucia Peretti e Cecilia Maffei, che dopo una serie di squalifiche diventa un fantastico argento. Ma non gli è bastato nella sua Olimpiade perfetta. Il 22 febbraio è terza nella finale dei 1000 e diventa la seconda atleta italiana più medagliata di sempre ai Giochi Olimpici Invernali, alle spalle di Stefania Belmondo.
Oggi abbiamo visto tutti in cosa è riuscita. Insieme a Martina Valcepina ha pattinato grandi frazioni nella finale della staffetta mista, permettendo a Pietro Sighel di fare quasi il miracolo, arrivando a pochi millesimi dall’oro cinese. È un argento, ma è un argento eccezionale per lo short track italiano, per l’intera squadra ma soprattutto per lei. Da oggi è senza alcun dubbio leggenda. E le leggende non le può più scalfire nulla.
P.S. È solo la sua prima gara di Arianna Fontana in queste Olimpiadi. Si è già qualificata in scioltezza per i quarti dei 500 metri. Non finisce mai Arianna Fontana.