Accuse shock ad Arianna Fontana, parla il presidente: “Ha distrutto il clima nella squadra italiana”
Il tanto atteso chiarimento da parte del presidente della Federghiaccio Andrea Gios, intervenuto in conferenza stampa da Pechino per fare chiarezza sulle pesanti accuse rivolte nei giorni scorsi dalla pluricampionessa olimpica Arianna Fontana all'intero movimento del pattinaggio di velocità italiano – arrivando addirittura a denunciare che atleti maschi della Nazionale l'avevano presa di mira sul ghiaccio in passato facendola cadere – si è trasformato in una appassionata difesa che ha replicato punto per punto alle contestazioni della 31enne atleta lombarda, arrivando poi a contrattaccarla sul clima tossico che lei stessa avrebbe creato nella squadra azzurra.
La Fontana, vincitrice in queste Olimpiadi di tre medaglie nello short track – l'argento iniziale nella staffetta mista e poi l'oro individuale nei 500 metri e l'argento nei 1500, diventando così l'italiana più medagliata nella storia dei Giochi a quota 11, superando Stefania Belmondo – aveva denunciato di essere stata costretta ad andarsene in Ungheria per allenarsi, assieme al marito-tecnico Anthony Lobello, a causa degli ostacoli messi proprio da quella Federazione che invece avrebbe dovuto fare di tutto per supportare una delle sportive più vincenti della storia azzurra: "Io e il mio allenatore abbiamo dovuto superare molte cose, situazioni difficili – aveva spiegato dopo l'oro vinto a Pechino – C'erano persone che non ci volevano qui adesso. Non ci hanno aiutato, anzi. Hanno provato a non farci arrivare qui, trovando il modo di farci male. Però ce l'abbiamo fatta. La Federazione non mi ha aiutato molto con la decisione di avere mio marito come allenatore, ma è stata la migliore, perché sono qui a festeggiare un altro oro".
Problemi logistici, assalti sul ghiaccio di altri azzurri, un feeling inesistente con i vertici federali, fino al punto di minacciare di non continuare in vista delle prossime Olimpiadi che si disputeranno in Italia, a Milano-Cortina nel 2026: "Altri quattro anni così non so se li reggo. Il presidente Gios dice che vuole che arrivi a Milano-Cortina, ma dentro i paletti della FISG. Non è un buon inizio…". Parole pesanti come macigni, cui lo stesso Gios ha replicato in conferenza stampa con massima apertura alla collaborazione per permettere alla Fontana di prepararsi al meglio per i prossimi Giochi, ma anche con toni fermi su alcuni punti e controaccuse altrettanto pesanti alla pattinatrice di Sondrio.
"Arianna non mi rivolge la parola da mesi, l'ultima volta è successo il 12 ottobre alla consegna dei Collari del Coni. Lei qui mi evita, ha evitato anche gli incontri a Casa Italia con gli altri compagni di squadra – ha detto il massimo dirigente della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, già con questo facendo capire a che punto sia arrivato l'incancrenirsi della situazione – Sapevo che si sarebbe sfogata, ma come Federazione non abbiamo nulla da rimproverarci. Abbiamo sempre lavorato con il massimo scrupolo, nell'interesse della Federazione e di Arianna. Lei è il nostro più importante asset. Però ci sono delle regole, non è che gli atleti possono scegliere loro gli allenatori della Nazionale. Il nostro obiettivo è far crescere tutti gli atleti, Arianna compresa. Lei è stata messa nelle condizioni che noi ritenevamo ottimali per poter svolgere la sua attività, seguendo le richieste sue e del marito-allenatore senza che ci potessero essere ripercussioni sul gruppo. E i risultati lo dimostrano, i suoi e della squadra".
Gios ha spiegato come la Federazione sia venuta incontro nel modo migliore alla Fontana per accompagnarla e sostenerla negli ultimi anni, spiegando poi come la figura del marito-allenatore sia stata in passato il punto del contendere e facendo capire che sia proprio lui il ‘paletto' posto dalla FISG anche per il futuro: "Ci siamo assunti tutte le spese per la preparazione di Arianna in questi tre anni. Lobello ci ha presentato un programma e noi abbiamo assecondato pienamente le richieste del tecnico, sostenendo tutte le spese, dall'appartamento ai macchinari, quando Arianna ha deciso di staccarsi dalla Nazionale e di andare ad allenarsi in Ungheria. Quando in Ungheria sono venute meno le condizioni per restare, e Arianna e Anthony sono dovuti rientrare, e sono tornati nel gruppo azzurro, non c'è stata nessuna emarginazione da parte nostra. Semplicemente Lobello non era il responsabile tecnico della Nazionale, quindi aveva delle limitazioni. Ma non gli è stato certo impedito di allenare Arianna. Non crediamo che Lobello abbia le carte in regola per essere l'allenatore di tutta la Nazionale di short track – eccolo qua il nodo della questione, nelle dichiarazioni riportate dalla Gazzetta dello Sport – Noi abbiamo altri 18 atleti, non c'è solo Arianna. In futuro di certo noi cercheremo di agevolarla e aiutarla, come abbiamo fatto finora. Ma se Lobello vuole diventare l'allenatore della Nazionale, dico subito che non è possibile".
C'è poi il capitolo più brutto della vicenda, quello relativo alle accuse pesantissime della Fontana circa gli assalti che avrebbe subìto in allenamento dai compagni maschi. Gios qua ci è andato giù duro con la pattinatrice, accusandola a sua volta di non essersi comportata da leader di un intero movimento, ma anzi di aver creato lei stessa un clima pessimo all'interno della Nazionale azzurra: "La parte più stonata delle esternazioni di Arianna riguarda questa vicenda, che peraltro risale a tre anni fa, una storia che avevamo affrontato e chiarito a suo tempo, per noi era morta e sepolta. Era emerso che si fosse trattato di una situazione tipica di un allenamento comune, nella quale un'atleta donna si trova a dover fare i conti con compagni che hanno una struttura fisica decisamente più importante, per cui i contatti che ci possono essere nello short track non sono gli stessi che ci sarebbero fra donne. Peraltro questi stessi uomini che lei accusa si sono allenati per anni con Arianna, l'hanno fatta crescere, l'hanno portata sino a queste medaglie. Trovo questa sua uscita sgradevole, ha distrutto il clima della squadra in un momento così importante. Credo molto nel gruppo, ci si scontra e ci si chiarisce negli spogliatoi, poi vince il gruppo. Arianna è una campionessa straordinaria, a me serve un leader. Durante un'Olimpiade non si fanno dichiarazioni del genere…". La sensazione è che non sarà facile ricucire lo strappo.