Reggio Emilia intitolerà a Kobe Bryant una piazza: “Era uno di noi”
Reggio Emilia intitolerà una piazza a Kobe Bryant, il leggendario campione di basket deceduto insieme alla figlia Gianna Maria in un tragico incidente in elicottero. È stato il sindaco della città, Luca Vecchi, ad annunciare il tutto in un comunicato divulgato anche attraverso la sua pagina Facebook: "Era uno di noi: qui, e nei campetti della città, improvvisava sfide con atleti più grandi di lui, con i compagni di scuola. Reggio era entrata per sempre in lui".
Kobe Bryant, Reggio Emilia gli dedicherà una piazza
Il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ha annunciato su Facebook che sarà dedicata una piazza a Kobe Bryant. Queste le parole del primo cittadino: "Reggio Emilia intitolerà a Kobe Bryant la nuova piazzetta che si affaccia su via Guasco. Kobe era uno di noi: qui, e nei campetti della città, improvvisava delle sfide con atleti più grandi di lui, con i compagni di scuola. Mentre il papà spopolava in prima squadra Kobe è cresciuto nelle giovanili della Pallacanestro Reggiana. Il suo sorriso, il suo amore per il basket ci sono entrati dentro e un po' di Reggio Emilia era entrata per sempre in lui, come ci aveva raccontato qualche anno fa tornando nella nostra città, che lui chiamava "casa", per ragionare dei suoi progetti futuri, appena terminata la carriera professionistica in Nba. Riposa in pace Kobe, Reggio Emilia non ti dimenticherà".
Perché Reggio Emilia dedicherà una piazza a Kobe Bryant
Kobe Bryant aveva l'Italia nel sangue. Il leggendario campione di pallacanestro ha vissuto gli anni dell'infanzia nel Belpaese al seguito del papà, giocatore che ha indossato le casacche dell’AMG Rieti, della Viola Reggio Calabria, dell’Olimpia Pistoia e della Reggiana. Proprio in terra emiliana il piccolo Kobe iniziò a muovere i primi passi sul parquet, e come scritto dal sindaco Vecchi nelle piazze. Entrò nel giro degli ‘Aquilotti' delle Cantine Riunite Reggio Emilia, per un'esperienza che raccontò così in una recente intervista: "Crescere in Italia mi ha dato un incredibile vantaggio. Ho imparato la tattica. Cose come muovermi senza palla, fare passaggi semplici, usare la mano sinistra e quella destra. Come usare l’angolo per appoggiare la palla al tabellone, come muovermi sui blocchi: tutte queste cose. Quando sono tornato in America, gli altri ragazzi non sapevano come fare quelle cose". E Reggio e l'Italia non l'hanno mai dimenticato