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Olimpiadi Tokyo 2020

Tutte le Olimpiadi di Federica Pellegrini, a Tokyo potrebbe non essere l’ultima volta

Le quattro Olimpiadi disputate da Federica Pellegrini raccontano una meravigliosa atleta e la stella più luminosa della storia del nuoto italiano. Quando sembrava ormai al tramonto della carriera ha piazzato due colpi sensazionali, vincendo due Mondiali consecutivi nei 200m stile libero. A Tokyo nuoterà stanotte nei 200 metri stile libero per la sua quinta Olimpiade, che ha definito come ultima. Ma non è detta ancora l’ultima parola.
A cura di Jvan Sica
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Federica Pellegrini ha raggiunto la finale dei 200 metri stile libero per la quinta volta nella sua carriera: alle Olimpiadi di Tokyo, che dovrebbero essere le ultime, cercherà di conquistare l'ennesimo podio della sua storia da nuotatrice. Nel vederla nuotare in molti ricorderanno tutte le Olimpiadi affrontate in precedenza, da Atene 2004 fino a Rio 2016. Ecco la storia di Federica Pellegrini raccontata attraverso le Olimpiadi che l'hanno vista protagonista, e che ha fatto scoprire il nuoto all'Italia.

La prima Olimpiade nel 2004

La sua prima Olimpiade è Atene 2004, piccola di età e nel fisico, sedicenne, al centro dell’evento sportivo più gigantesco che ci sia. Federica prese la sua incoscienza e il suo enorme talento e si buttò in acqua, vincendo la semifinale dei 200 metri in 1’58″02, nuovo record nazionale. Si ripeté semplicemente anche in finale, come se fosse facile, ma non vide in corsia laterale il recupero della rumena Camila Potec. L’avesse vista avrebbe accelerato e vinto l’oro. Ma nessuno se ne rammaricò più di tanto, era arrivata una stella splendidamente lucente e tutti se ne sarebbero accorti in futuro.

L'oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Pechino

Pechino 2008 doveva essere la “sua” Olimpiade, quella in cui poteva vincere in due specialità, i 400 e i 200 stile libero. Si iniziò con i 400 metri e quella che sarebbe diventata già l’anno successivo ai Mondiali di Roma “La Divina” piazzò un bel record olimpico in batteria con 4'02″19. La finale doveva essere una sorta di passeggiata impegnativa, ma un paio di elementi si mischiarono negativamente: le finali che invece di tenersi il pomeriggio come di consueto si tennero la mattina per questioni televisive, l’idea di passare piano all’inizio per tenersi energie nello sprint finale, la scelta tattica invece della britannica Rebecca Adlington, che a un certo punto della gara partì e mandò Federica in confusione. Il risultato finale fu un deludentissimo quarto posto con un crono di 4'04″56.

Ci si poteva piangere addosso per secoli, ma Federica Pellegrini decise che doveva rifarsi subito nei 200 metri. Nel pomeriggio dello stesso giorno gareggiò nelle batterie dei 200 metri, che vinse con il nuovo primato mondiale di 1'55″45, migliorando il precedente di Laure Manaudou. In finale non volle fare scherzi e vinse anche se di pochi centesimi sulla slovena Sara Isaković in 1'54″82, ritoccando ancora una volta il suo stesso record del mondo e regalando all'Italia il primo oro femminile olimpico nel nuoto.

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I problemi fisici alle Olimpiadi di Londra

Passano altri quattro anni e se la Pellegrini dei Mondiali di Roma del 2009 è la nuotatrice migliore al mondo, quella di Londra 2012 ha molti problemi fisici, come dirà lei stessa successivamente questioni mentali che ha dovuto mettere a posto negli anni e una marea di avversarie pronte a superarla. Il carico di pressioni era troppo grande e questa volta Federica sprofondò, due volte quinta nei 400 e nei 200 metri, con tempi che hanno permesso di vincere l’oro assolutamente alla sua portata. Dopo Londra altri alti e bassi, con il ritorno all’allenatore Lucas, poi un secondo allontanamento dall’allenatore francese, per arrivare poi a Matteo Giunta, l’allenatore che gli ha saputo dare la piena stabilità.

Le Olimpiadi del 2016 a 28 anni

Arriva a Rio de Janeiro più da icona che da atleta, porta la nostra bandiera nel Maracana e si gioca le sue carte nei 200 stile libero. Il parterre è molto cambiato dai suoi esordi e ci sono delle campionesse davvero fantastiche che si sfidano in questa specialità. Federica Pellegrini però dice la sua, arrivando quarta in una gara in cui ai primi tre posti si piazzano tre regine del nuoto come Katie Ledecky oro in 1'53″73, Sarah Sjöström argento in 1'54″06 e Emma McKeon bronzo in 1'54″92. Era un quarto posto non troppo deludente perché essere ancora combattiva e fra le migliori a 28 anni e dopo tanti anni di nuoto non è una cosa facile.

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L'oro ai Mondiali di Budapest prima di Tokyo

L’anno successivo arriva ai Mondiali di Budapest senza grandi aspettative, anche perché le avversarie crescevano sempre di più. Arriva in finale dei 200 e accade: in una debordante progressione finale supera la superfavorita della vigilia, l’americana Katie Ledecky, e vince un oro mondiale completamente inaspettato, battendo la nuova stella del nuoto internazionale per la prima volta in una finale individuale.

Federica Pellegrini alle Olimpiadi di Tokyo, si ritirerà davvero?

Dopo quella vittoria può fare davvero tutto e sceglie di puntare forte su Tokyo e per farlo deve sfidare di nuovo le sue avversarie ai Mondiali di Gwangju 2019. Arriva ancora una volta a fari spenti e di nuovo riesce a vincere, battendo Ariarne Titmus e Sarah Sjöström. Non ce n’era bisogno, ma questo doppio oro mondiale sottolinea ancora una volta il talento, la bravura, la forza, la volontà e la grandezza di Federica Pellegrini.

Ora però non può più nascondersi troppo come ha fatto nei due ultimi Mondiali. Ha superato anche il Covid e a Tokyo la aspettano in tante e lei ne è consapevole. Ha già dichiarato che le Olimpiadi di Tokyo 2020 le ha volute, le ha attese anche un anno in più e le onorerà, come lei sa fare. Noi tifosi ne siamo pienamente convinti e siamo anche convinti che se uscirà alla grande da Tokyo, un occhio verso Parigi, che dista solo tre anni, lo butterà.

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