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Razzetti ai Mondiali di nuoto con lo sguardo alle Olimpiadi: “Tokyo fu surreale, a Parigi sarà diverso”

Alberto Razzetti a Fanpage.it ha raccontato il suo percorso nel nuoto, cosa vuol dire andare alle Olimpiadi con il record italiano nei 200 e 400 misti e in che modo si preparerà per Parigi 2024.
A cura di Vito Lamorte
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Alberto Razzetti è una delle stelle del nuoto azzurro che si prepara i Mondiali di nuoto di Doha ma ha già lo sguardo alle Olimpiadi 2024. Classe 1999 ma con una tempra da veterano, il nuotatore ligure è stato la stella più brillante degli Assoluti di Riccione e degli Europei in vasca corta che si sono tenuti a fine anno: proprio nella località balneare della Riviera romagnola ha saputo prendersi il pass olimpico e il titolo italiano nei 200 misti, ma poi si è superato riscrivendo dopo 16 anni il record tricolore nei 400 misti che era di Luca Marin.

“Sono state due belle settimane tra Assoluti ed Europei e sono molto soddisfatto”. Razzetti non si è fermato un attimo dagli Europei ed è pronto per i Mondiali: la strada per Parigi è lunga e impegnativa. Razzo, inevitabile soprannome per il forte nuotatore delle Fiamme Gialle, ha iniziato il suo lungo percorso da bambino nella Nuoto Sestri Levante sotto la guida di Marco Ardito e il suo viaggio lo ha portato fino ai podi europei e mondiali.

A Fanpage.it Alberto Razzetti ha raccontato quando è nato il suo rapporto con il nuoto, cosa vuol dire andare alle Olimpiadi con il record italiano nei 200 e 400 misti e in che modo si preparerà per Parigi 2024.

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Argento nei 200 farfalla e nei 200 misti, oro nei 400 misti: qual è il suo bilancio degli Europei in vasca corta?
“Mi aspettavo di poter lottare per i primi posti e speravo di poterne vincere almeno una, soprattutto perché sapevo che tipo di avversari avevo contro. Sapevo che ci sarebbero stati Ponti nel delfino e Duncan Scott nei misti, quindi la competizione era alta. Ero convinto di poter lottare per argento e oro, che è quello che è stato. Sapevo che avrei fatto dei buoni risultati e sono soddisfatto di essere riuscito a vincere i 400″.

Cosa vuol dire andare alle Olimpiadi con il record italiano nei 200 e 400 misti?
"Sicuramente è importante e permette di pianificare nel modo migliore possibile la stagione per l’appuntamento più importante, che sono le Olimpiadi. Farlo con questi tempi fa piacere, inutile nasconderlo. Nei 200 era già mio e l’ho migliorato mentre quello dei 400 era di Marin e aver fatto il nuovo record non può che far piacere".

Sarà la sua seconda Olimpiade: che ricordi ha di Tokyo?
"Un’esperienza bellissima e la realizzazione di un sogno. La prima Olimpiade è sempre particolare, perché vivi emozioni e sensazioni uniche che magari avevi solo sognato in precedenza. Come edizione è stata molto singolare a causa del Covid: c’erano molte limitazioni, bisognava fare tamponi tutti i giorni e si girava in mascherina. La cosa che faceva strano era l’assenza di pubblico totale in palazzetti da 10mila persone. Era tutto abbastanza surreale. Esperienza positiva ma a Parigi sarà certamente diverso".

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Da dove nasce l’amore per il nuoto?
"Io sono sempre stato in acqua fin da piccolo, sono andati in piscina per la prima volta a cinque mesi. Ho fatto vari corsi per bambini e non sono più uscito dall'acqua. Da lì è stato tutto un crescendo".

Lei è specializzato nello stile delfino e nei misti: perché proprio il delfino?
"Non si sceglie il proprio stile, in base alle caratteristiche poi si sviluppano delle specializzazioni. Da piccoli si fa tutto senza grandi differenze, poi inizia un percorso che ti porta a fare delle scelte. Il delfino è sempre stato lo stile per il quale ero più portato degli altri e ho preso quella strada“.

In che modo cambia l’allenamento dalle gare in vasca corta a quelle nella piscina olimpica?
"Ci sono delle preparazioni diverse. Nella vasca corta sono molto più importanti alcuni dettagli come le virate o le subacquee, perché ce ne sono il doppio rispetto alla vasca lunga; quindi l’impatto è maggiore sulla gara. La spinta del muro e l’efficacia delle subacquee sono importantissime e sono da sfruttare al massimo per poter avere dei vantaggi, quindi meglio le sai fare e meglio è per te. Chiaramente queste cose ti possono aiutare anche nella vasca lunga ed è una cosa che ti ritrovi anche in quella olimpica“.

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Razzetti segue anche altri sport?
“Guardo tutto senza distinzioni, in qualche caso anche per curiosità. Ad esempio, alle olimpiadi invernali, mi sono appassionato al curling che non avevo mai visto. Seguo con più assiduità F1, MotoGP, calcio e basket. In Formula 1 tengo per la Ferrari, nella moto seguo gli italiani, sono tifoso del Genoa e per quanto riguarda il basket seguo la NBA e tifo per i Toronto Raptors“.

Cosa fa Razzetti quando è fuori dalla vasca.
"Mi piace molto viaggiare anche perché parlo bene inglese e spagnolo, in questo modo faccio pratica e scopro posti nuovi".

In che modo si preparerà per Parigi 2024?
"Tutto sarà finalizzato su Parigi. Ora ci sono i Mondiali in vasca lunga a febbraio e in seguito gli Assoluti a marzo. Da quel momento in poi ci sarà qualche gara intermedia prima dell’appuntamento cruciale a fine luglio dei Giochi".

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