Quello che non si vede del nuoto sincronizzato femminile: il doloroso rituale dei capelli

Il doloroso rituale dei capelli. Un atleta di nuoto sincronizzato, Daniella Ramirez, ha mostrato in un video condiviso suo social qual è il disagio che si prova quando bisogna rimuove la patina gelatinosa che le permette di andare in vasca ed eseguire gli esercizi tenendo la chioma perfettamente in ordine e attaccata alla testa. Anche questo aspetto fa parte della buona presentazione, della compostezza che aiuta a impressionare positivamente i giudici e gli spettatori.
Per rendere bene l'idea di quanto sia resistente quella calotta l'americana prova a grattarla via con le unghie, usa una spazzola e la sfrega sul capo, prende un pettine e cerca di bucarla tamburellando i denti sulla superficie ma non ottiene risultati. Quel gel le resta incollato, per rimuoverlo sa già cosa dovrà fare e sopportare a causa della durezza dello strato protettivo.

La ragazza è seduta davanti allo specchio del proprio bagno e inizia, piano piano, pezzo dopo pezzo, a togliere le decorazioni e l'elastico che le servono per la messa in piega di scena. L'espressione del viso racconta abbastanza dello spiacevole effetto che fa pulire e liberare i capelli.
Di cosa è fatta quella sostanza? Perché bisogna usare proprio quella? È null'altro quella che nel gergo della cucina è conosciuta come semplice gelatina, la cosiddetta colla di pesce utilizzata per dare maggiore consistenza ad alcune pietanze: l'esempio più comune è la guarnizione di una crostata di frutta, tenuta compatta grazie al prodotto alimentare. Gli atleti del nuoto sincronizzato ne fanno un altro utilizzo: per applicarla la impastano usando un po' di acqua calda e poi la spalmano, un'operazione che richiede un po' di tempo affinché la resa sia perfetta.
Pazienza è la parola chiave per sfruttare i trucchi del mestiere. Bisogna averne tanta sia in fase di preparazione sia dopo. Secondo alcuni specialisti il modo migliore, più funzionale e soprattutto meno infelice per asportare la gelatina è prendere dell'acqua molto calda e lasciare che quella patina si sciolga risciacquando e frizionando più volte la cute. C'è anche un altro metodo più spartano che qualche atleta mette in pratica: tornare in vasca e grattare con decisione la testa per asportare pezzi di gelatina e poi fare un bello shampoo. Provare, per credere.