Pellegrini: “Dopo il Covid è stata dura. Volevo le Olimpiadi ma non da privilegiata”
Le Olimpiadi di Tokyo sono l'ultima sfida della carriera di Federica Pellegrini. La quinta partecipazione ai Giochi è un sogno a occhi aperti, da vivere in apnea tra una vasca e l'altra, tra sbuffi e schizzi d'acqua, con l'orizzonte tracciato da una braccia, il cuore che batte, le gambe che mulinano e spingono verso il futuro. La campionessa internazionale di nuoto arriverà nel Sol Levante per scrivere un'altra pagina della sua storia: che sia lieto fine oppure senza acuti, lo si vedrà nella prossima estate.
Ci vorrà più ‘Fede' e forse basterà per conquistare l'ennesima medaglia, cancellare l'amarezza di Rio 2016, lasciare alle spalle anche i momenti più brutti e preoccupanti per il Covid. In Giappone l'azzurra arriverà con in tasca la qualificazione ottenuta gareggiando e facendo il tempo utile affinché – al netto del bonus concessole dalla federazione – potesse inserire il suo nome in calce alla lista senza beneficiare di agevolazioni. Ecco perché a Riccione, dopo aver conquistato i 200 stile libero agli Assoluti e fermato il cronometro entro il tempo limite per il pass olimpico, ha pianto e sciolto la tensione in lacrime liberatorie.
Giocarmela senza scorciatoie è stata una mia scelta – ha ammesso nell'intervista a Rai Sport -. Sono contenta perché per me era un obiettivo importante. La preparazione post Covid non è stata affatto facile.
Il conto alla rovescia è iniziato da tempo. Pellegrini ha dinanzi a sé l'opportunità di chiudere in bellezza un'avventura cominciata ad Atene 2004 quando, a 16 anni e 12 giorni, conquistò la medaglia d'argento ai Giochi affermandosi anche come la più giovane atleta italiana a salire su un podio olimpico individuale. Lei, 30 anni dopo Novella Calligaris.
Si può continuare a sognare e crederci sempre – ha aggiunto Pellegrini -. È una cosa che non ha età. Le Olimpiadi sono il mio sogno, ce la sto mettendo tutta. La medaglia mancata a Rio 2016 ha fatto scattare qualcosa in me, mi ha spinto ad allenarmi meglio, ad avere ancora ambizione di vittorie. Dopo l'esperienza in Brasile non pensavo di conquistare due ori e una qualificazione alla quinta Olimpiade.
Cosa farà dopo il Giappone? Presto per dirlo adesso. Una cosa è certa: proverà a godersi la vita. E questa volta fino in fondo.
Voglio vivere la vita che non ho mai vissuto, svegliandomi tardi la mattina per qualche mese e facendo quello che più mi diverte.