Paltrinieri racconta l’esperienza traumatica della Senna: “Sotto non vedevo neanche la mia mano”

Gregorio Paltrinieri ha chiuso le sue Olimpiadi con la gara di nuoto in acque libere, nella Senna non è riuscito a vedere nemmeno il palmo della sua mano. Greg a Parigi ha vinto due medaglie.
A cura di Alessio Morra
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Gregorio Paltrinieri ha vissuto un'altra Olimpiade da protagonista. Ha vinto due medaglie (una d'argento e una di bronzo) ed è diventato così il nuotatore italiano con il maggior numero di medaglie di sempre. L'ultima gara di Parigi 2024 l'ha disputata nelle acque della Senna, dove non è riuscito ad arrivare tra i primi tre. La 10 km in acque libere non è stata la gara migliore in assoluto, anche perché si è disputata in condizioni particolarissime, come ha detto a Fanpage.it lo stesso nuotatore emiliano.

Paltrinieri deve riflettere sul suo futuro: "Devo rifiatare"

Soddisfatto e non poco per come sono andate le Olimpiadi, Paltrinieri confessa che avrebbe firmato per ottenere con due altre due medaglie, che lo hanno ulteriormente consegnate alla storia: "Un'Olimpiade bellissima. Se avessi dovuto firmare per due medaglie lo avrei fatto. In primis, perché alle Olimpiadi è una gara pazzesca, dove ti aspetti grandi prestazioni da tutti. Sono contentissimo. Sono orgoglioso di essere diventato il nuotatore italiano con più medaglie ai Giochi, non lo sapevo ma me l'hanno detto una volta venuto qui. Considerati i grandi campioni che ha avuto l'Italia del nuoto è un grande onore: Quest'ultima gara delle Olimpiadi mi ha fatto riflettere. In ogni caso cerco di godermela, cerco di trovare del buono in ogni cosa. Sono affamato, quando finisco una competizione con una gara fatta male sono affamato, come è accaduto oggi. In questo momento ho bisogno di rifiatare. Ora non sono lucido, sono aperto tutto e non voglio prendere una decisione".

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Greg e la gara nella Senna in acque libere

Poi ha parlato della gara nel fiume Senna e con una sola semplice frase ha spiegato bene cosa è significato correre nel fiume di Parigi: "Pensavo fosse delicata, ma è stata molto più complicato di quanto mi aspettavo. Non vedevo nemmeno la mia mano. Non si vedeva niente sotto. Tantissima corrente, una situazione difficile. Io e Mimmo Acerenza non avevamo mai provato un fiume. A livello scenografico era meravigliosa, mi sono emozionato prima, a viverla da dentro è un'altra cosa".

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Meglio la Senna del Villaggio Olimpico

Infine, dopo aver ribadito la sua gioia per le medaglie vinte: "I 1500 meglio dell'800, non per il metallo, ma per la gara, perché tornare sul podio in quella che ho sempre considerato la mia gara è stato molto bello", ha risposto a una domanda sul cosa è stato peggio: vivere nel Villaggio Olimpico e la Senna: "C'erano criticità da tutte e due le parti. La Senna? Non è stata la mia gara, ma mi è piaciuto gareggiare lì. Avevo paura di gareggiare in fondo. C'erano problemi nel Villaggio, ma non è tutto da buttare. Dal Villaggio Olimpico sono anche uscito e sono stato un po' meglio. Il fascino del Villaggio è fatto anche dai problemi. Ho incontrato tanti ragazzi che vincevano e mi gasavano. Quella parte lì è sempre molto emozionante".

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