Paltrinieri ‘caput mundi’, super Greg e l’Italia più forte di sempre alla conquista degli Europei di nuoto
Per la prima volta nella storia del nuoto scenderemo in vasca con una squadra formidabile, capace di poter vincere o comunque di dire la sua in quasi tutte le specialità e gli stili. Abbiamo i campioni, abbiamo i giovanissimi in rampa di lancio che vogliono esplodere proprio a partire da questi Europei e abbiamo anche vecchie conoscenze, magari al loro vero e ultimo colpo della carriera.
Poi però c’è lui, un nuotatore che è altro rispetto a tutti, non solo perché ha fino a questo momento costruito una carriera colossale, ma anche perché ha sempre scelto di sfidare mostri sempre più difficili da affrontare, prima erano avversari, alcuni dei quali anche sostenuti da pozioni magiche, ora invece vuole sfidare sé stesso e alcune leggi non scritte del nuoto. Questo “lui”, il nostro grande campione, è Gregorio Paltrinieri, che agli Europei di Roma cercherà di vincere, in sequenza: gli 800 stile libero, i 1500 stile libero e poi a seguire 5 km, 10 km e Team event del nuoto in acque libere. Una maratona sfiancante che Gregorio Paltrinieri vuole con tutto sé stesso perché conserva ancora quel sogno, il sogno sfumato un anno fa infatti non è ancora stato riposto nel cassetto.
Gli Europei ci sono stati anche lo scorso anno, per la precisione a maggio a Budapest. In piscina Paltrinieri fu due volte secondo negli 800 e 1500 sl, due volte battuto dall’ucraino Mychajlo Romančuk, mentre nelle acque libere vinse 5km, 10km e Team event insieme Rachele Bruni, Giulia Gabrielleschi e Domenico Acerenza. Nelle acque libere era evidentemente il migliore, bisognava solo finalizzare la preparazione per la piscina e puntare al grand slam: vincere tutto. Poche settimane prima delle Olimpiadi di Tokyo, Paltrinieri prende la mononucleosi, ferma completamente la preparazione, arriva a Tokyo al 40% (e siamo stati buoni) e nonostante questo conquista due splendide medaglie, l’argento negli 800 e il bronzo nella 10km. Per tutti sarebbe stata un’Olimpiade eccezionale, ma non per Gregorio Paltrinieri.
L’obiettivo tre medaglie (non si vuole dire tre medaglie d’oro, ma possiamo anche bandire la superstizione in questo caso) è solo spostato a Parigi 2024 e servono prove confortanti nei grandi eventi internazionali in questi due anni che ci separano dalle Olimpiadi francesi.
Ai Mondiali di Budapest di qualche settimana fa, nei 1500 per la prima volta abbiamo immaginato un Paltrinieri in difficoltà, un campione forse che ha un passo in meno rispetto alla concorrenza. Entra in finale con il quarto tempo, ma poi è solo quinto. A fine gara dice al mondo intero che non sembra essere più lui. Passano pochi giorni ed è tempo di 1500m. Altra bruttissima qualifica con il settimo tempo totale, in finale solo grazie a 10 centesimi. Tutto sembrava messo a punto per la doppietta del nuovo astro del mezzofondo, l’americano Robert Finke, e invece Gregorio Paltrinieri va oltre la logica. Partendo sul passo del record del mondo di Sun Yang, letteralmente distrugge gli avversari e vince la medaglia d’oro con quasi 4 secondi su Finke. Una prova clamorosa di un campione senza eguali.
Passa davvero poco e Paltrinieri è pronto per le acque libere. Con la carica dell’oro nei 1500 vince un argento nei 5km, l’oro nei 10km ed è bronzo nel team event. A Roma e Ostia adesso è arrivato il momento di testarsi di nuovo, contro gli avversari più forti, per puntare ancora decisamente forte su Parigi 2024 e il grande sogno. Se Roma saprà dare a Gregorio Paltrinieri altre buone risposte, allora sarà sempre più bello il viaggio verso questo grande sogno.