Nuoto, il Tas non crede a Sun Yang: il cinese squalificato 8 anni
Non è certamente un buon momento per Sun Yang: uno dei nuotatori più forti di sempre, già campione olimpico a Londra e Rio de Janeiro. Il ventottenne di Hangzhou è stato infatti ritenuto colpevole dal tribunale arbitrale dello sport dopo il famoso caso del controllo antidoping a sorpresa nel 2018 e delle provette distrutte a colpi di martello.
Un episodio che aveva fatto rumore e per il quale Sun Yang era stato già ascoltato nel novembre scorso dal Tas, in un'udienza fiume durata dieci ore a Montreux. In quell'occasione, il tre volte campione olimpico si era difeso parlando di presunte mancate credenziali degli ispettori che si erano presentati a casa sua, in piena notte, per prelevare un campione del suo sangue. "Mi sono sentito offeso dagli ispettori antidoping, preso in giro", aveva spiegato Sun Yang di fronte alla corte del Tas.
Sun Yang rischia di saltare Tokyo 2020
La tesi difensiva portata avanti dal nuotatore e dai suoi legali, non ha però convinto i giudici del tribunale arbitrale dello sport che hanno emesso la loro dura sentenza: otto anni di squalifica per Sun Yang. Un verdetto difficile da digerire per il fenomenale atleta, che ha ora a disposizione solo il ricorso al tribunale federale svizzero per sperare in un'assoluzione e per poter partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo. A pesare sull'eventuale ricorso c'è però il precedente del 2014 dell'icona dello sport cinese. Nel novembre di quell'anno, Sun Yang fu infatti squalificato per tre mesi per essere stato trovato positivo ad un test antidoping.