Nuoto, Federica Pellgrini: “Dopo i Giochi di Tokyo? Mi fermerò e penserò alla famiglia”
A 32 anni, anche Federica Pellegrini ha diritto di pensare ad altro oltre il nuoto. Come la cura della propria vita privata, coltivare altri interessi e passioni, farsi una famiglia. Ed è questo il pensiero della campionessa italiana in vista dell'ultimo grande obiettivo della sua immensa carriera: salutare il mondo del nuoto agonistico e prendersi una pausa, quella che nell'intervista al settimanale ‘Gente' la Divina chiama "anno sabbatico". Ma si sa: se l'idea è quella di tirare il freno a mano, difficilmente si può pensare di rientrare nel giro ad altissimi livelli un anno più tardi. Dunque, il ‘ritiro' anche se appare un vocabolo avulso dal lessico della Pellegrini è dietro l'angolo, fra una stagione.
Un pensiero che emerge anche di fronte alle perplessità di quanto potrà accadere da qui ai prossimo Giochi olimpici di Tokyo, rimandati di 18 mesi davanti alla pandemia globale. Il coronavirus ha imposto uno stop a tutto il mondo dello sport, nuoto compreso, e il ritorno agli allenamenti non è sufficiente per poter pensare positivo senza alcuna remora: i dubbi sono tanti, i rischi di non riuscire a tornare a competere in tempi brevi per i protocolli medico sanitari è alto e, come già aveva sottolineato in passato, senza gare e competizioni, il nuoto perde il 90% del suo essere.
Il pensiero di Federica Pellegrini, dunque, corre lontano, al 2021 dopo Tokyo, programmando un futuro oggi quasi indefinibile per le tante incognite ma ben analizzato da chi, da sempre, vive di programmi e impegni: "Dopo i Giochi di Tokyo, credo che mi prenderò una pausa, un anno sabbatico lontano dalle gare. Sarà una occasione per viaggiare e poi desidero farmi una famiglia, bella come la mia. Penso anche alla maternità e la vivo come un dono ma al di là di tutto, non avrei mai messo al mondo un bambino prima dei trent'anni".
Poi il presente e il recente passato, cadenzati dal coronavirus, l'emergenza sanitaria mondiale, la quarantena, le ristrettezze sul mondo dello sport e la lenta, difficile ripartenza che non è ancora tecnicamente avvenuta, senza un programma di gare e di competizioni in calendario: "L'ansia maggiore provata durante la quarantena era di non riuscire a tornare a regime perché non mi ero mai fermata per sei settimane. Poi, tutto è svanito con la ripresa degli allenamenti. Limiti? Non ne ho: io a Tokyo 2021? Avrò 33 anni, magari in questi mesi nascerà un nuovo talento e avrà un'intera stagione per prepararsi e vincere…"