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Magnini è tornato: il pesarese si è qualificato per i campionati italiani

Dopo il ritiro e la lunga battaglia per dimostrare la sua estraneità al doping, il trentottenne pesarese è tornato in vasca a Milano dove ha conquistato la qualificazione per i prossimi campionati italiani invernali di Riccione. Nonostante la sua assenza, Magnini ha fermato il cronometro con un promettente 1’47”33.
A cura di Alberto Pucci
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È tornato uno dei grandi protagonisti del nuoto italiano. È tornato Filippo Magnini. L'ex campione del mondo dei 100 stile libero, dopo il ritiro di tre anni fa e dopo aver dimenticato la brutta esperienza legata all'incubo doping, ha infatti deciso di tuffarsi nuovamente in una piscina e di rientrare nelle competizioni. Il pesarese è passato dalle parole ai fatti nelle scorse ore, quando nella piscina milanese di via Mecenate si è qualificato per i prossimi campionati italiani invernali di Riccione, gareggiando per i campionati regionali lombardi con i colori del club Nuotatori Milanesi e fermando il cronometro sul tempo di 1’47”33.

Dopo un lungo periodo nel quale ha sofferto per le accuse e gioito per la nascita della figlia Mia, Filippo Magnini è dunque rientrato alla grande con in testa un meraviglioso obiettivo: partecipare alle prossime Olimpiadi per la quinta volta nella sua luminosa carriera, che lo ha visto riempire la bacheca di casa con ben 54 medaglie. Un sogno possibile per ‘Re Magno', che per arrivare a diventare il nuotatore più longevo della storia di questo incredibile sport dovrà per forza di cose passare per gare decisamente meno attraenti, ma comunque molto importanti. La prima sarà i 100 stile libero del prossimo mese a Lodi.

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Il grande sogno di Magnini

"L'Olimpiade è un sogno, non ho la presunzione o ossessione della qualificazione olimpica, sono gli altri che devono. Io lo vorrei perché sarebbe un bellissimo traguardo approdare alla quinta Olimpiade, sarebbe pazzesco, ma siamo in una nazione molto competitiva – ha spiegato alla ‘Gazzetta dello Sport – I tre anni senza gare non mi spaventano, se non fosse qualcosa di difficile non l'avrei fatta. Senza questo 2020 non lo avrei fatto più, idem senza il posticipo olimpico. L'assoluzione totale ha fatto il resto".

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