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Olimpiadi Parigi 2024

Leonie Beck ha passato 24 ore terribili dopo la Senna: “Ho vomitato nove volte, più la diarrea”

Le condizioni della Senna fanno ancora discutere, con la nuotatrice Leonie Beck che a 48 ore dalla gara delle Olimpiadi ha denunciato i problemi di salute accusati.
A cura di Marco Beltrami
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Le Olimpiadi di Parigi saranno ricordate anche per le condizioni della Senna. Le paure degli atleti per lo stato del fiume che ha ospitato le gare del nuoto si sono rivelate fondate. Anche Leonie Beck, la migliore nuotatrice tedesca, si è unita al coro di chi ha accusato problemi dopo la prova nella Senna, ovvero la 10 chilometri femminile. Con un post sui suoi canali social e poche parole, l'atleta 27enne ha fatto chiarezza sul suo stato di salute.

Leonie Beck denuncia i problemi di salute dopo il nuoto nella Senna alle Olimpiadi

"Vomitato 9 volte, e ieri anche diarrea. Approvata la qualità dell’acqua della Senna". Prima il resoconto delle ultime 24 ore da incubo per la povera Leonie Beck, e poi il sarcasmo sugli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi, che nonostante la preoccupazione comune sullo stato della Senna hanno fatto comunque gareggiare gli atleti. E così 48 ore dopo la 10 chilometri femminile, ecco la denuncia della Beck.

Le parole di Beck sulle difficoltà di nuotare nella Senna confermano quelle di Taddeucci

Quest'ultima d'altronde tre volte campione mondiale in acque libere, non è riuscita a brillare nella 10 chilometri femminile di Parigi 2024. Una gara in cui a collezionare il bronzo è stata la nostra Ginevra Taddeucci, anche lei molto colpita in negativo dalle condizioni della Senna. La nuotatrice italiana infatti ha rivelato di essere stata sottoposta a cure speciali, una sorta di vaccino, prima e dopo la gara. Nonostante tutto era forte la preoccupazione per un possibile periodo d'incubazione di eventuali problemi.

Il post denuncia di Leonie Beck
Il post denuncia sulla Senna di Leonie Beck

Il racconto della gara nella Senna di Beck e di un'altra nuotatrice tedesca

Leonie Beck, ha confermato quasi totalmente le parole della collega, sulla necessità anche di nuotare vicino ai muri per cercare di evitare le correnti. Situazione questa che è costata anche diversi graffi alle atlete costrette a fare i conti con i rovi: "Non ho mai nuotato contro una corrente così forte. Ho provato a nuotare nel muro, ho provato a baciarlo, per così dire… Era uno sport diverso per me. Era solo un allenamento per la forza. Mi sono sentita come un salmone, senza muscoli". La connazionale Mertens è stata ancora più esplicita: "A volte mi sentivo davvero male. Continuavo a sentire che la colazione stava arrivando (ovvero il rischio di vomitare tutto ndr)".

Leonie Beck nelle acque della Senna durante la gara
Leonie Beck nelle acque della Senna durante la gara

La denuncia degli atleti dopo il nuoto a Parigi nelle acque libere

Insomma quello della Senna è stato forse il fallimento più pesante delle Olimpiadi di Parigi, anche alla luce dei tanti sfoghi del dopo gara. I segni sono stati sempre gli stessi, ovvero vomito, diarrea e nausea come per esempio accaduto anche a Mislawchuck. Qualcuno ha preferito addirittura non dire apertamente quello che ha visto, dimostrandosi disgustato, come Vermeylen. Cruda anche Bettina Fabbian, che ha parlato di come siano passati vicini a scarichi fognari.

A farne le spese anche atleti italiani: oltre a Taddeucci infatti pesanti le parole di un’icona del nuoto come Paltrinieri che ha spiegato quanto l’esperienza di nuotare nella Senna si stata traumatica. Basti pensare che Greg non riusciva a vedere nemmeno la sua mano. E le denunce potrebbero non essere finite

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