Le emozioni forti di Federica Pellegrini, ultima vittoria e addio: “Ero sull’orlo di una crisi di nervi”
Due medaglie olimpiche, 11 mondiali, 20 titoli europei, 8 mondiali in vasca corta e 17 successi continentali sulla distanza breve. Federica Pellegrini vede sfilare dinanzi a sé tutti i momenti della sua carriera che a Riccione, in occasione degli Assoluti di Nuoto è fina per davvero. Non ci saranno altre gare, né obiettivi da raggiungere in vasca. Non ci saranno più ritmi serrati per gli allenamenti e la concentrazione che in acqua deve essere massima sempre. "Quando sono salita sul blocchetto ero al limite di un pianto a dirotto", racconta al termine della prova.
È finita, la ‘divina' cambierà vita, prospettiva dopo essere stata ad alti livelli nelle competizioni internazionali. "È stata come Tomba per lo sci", ha ammesso il presidente del Coni, Giovanni Malagò, prima di tuffarsi in vasca. Lo aveva promesso alla campionessa e lo ha fatto suggellando così i contorni di un atleta che ha segnato un'epoca dello sport italiano e mondiale.
L'ultima gara di Federica Pellegrini vinta a Riccione
Un groppo in gola. Quell'ansia che sale e scende dentro di te, spingendoti sull'altalena delle emozioni. Occhi lucidi e l'ultima bracciata che fende l'acqua. ‘Fede' voleva congedarsi dal suo mondo con un successo e lo ha fatto alla sua maniera nella gara dei 200 metri stile libero vinta con il tempo di 1'54″95. Ha trattenuto il fiato e s'è tuffata verso il futuro che le riserverà altro, a cominciare dal rapporto e dal matrimonio con Matteo Giunta. Inizia un'altra vita. "Ero sull’orlo di una crisi di nervi – ha ammesso Pellegrini ai microfoni della Rai – ma ho fatto rientrare le lacrime. Ed è stato bello. Era giusto e importantissimo per me finire qua, in questo modo, e con la possibilità di avere la mia famiglia vicino".
L'omaggio a Camille Muffat prima dell'addio
La standing ovation e la passerella d'onore le hanno strappato ancora una lacrima. Lo spettacolo è finito, l'inchino è d'obbligo. ‘Fede' è lì a vedere lo strano effetto che fa. Ma prima di andar via, prima di lasciar tutto alle spalle e scrivere l'ultima pagina del libro sente che c'è un'ultima cosa da fare: onorare la memoria di Camille Muffat. Pellegrini ha deposto sul blocco della corsia numero uno la cuffia della nuotatrice francese, che nel 2015 morì a 25 anni a 25 anni in un incidente.