Italia da record ai Mondiali di nuoto ad Abu Dhabi: 16 medaglie, nuovo primato dopo Shanghai
Il finale è stato scoppiettante. Gli ultimi fuochi ai Mondiali di nuoto in vasca corta di Abu Dhabi l'Italia li ha sparati nelle finali dei 100 metri stile libero (oro e nuovo primato italiano di Alessandro Miressi), nella staffetta maschile 4×100 mista (oro ancora una volta con Miressi protagonista) e nei 50 rana (argento con Nicolò Martinenghi). In precedenza avevano brillato le vittorie di Matteo Rivolta nei 100 delfino e di Alberto Razzetti nei 200 farfalla oltre ai trionfi nelle staffette.
Un colpo di coda che ha portato a 16 il numero di medaglie conquistate dagli Azzurri negli Emirati Arabi (5 ori, altrettanti argenti e 6 bronzi), chiudendo al terzo posto alle spalle degli Stati Uniti (30) e del Canada (15 medaglie ma con 2 ori e 1 argento in più). Un bottino di trofei che ha regalato al nuoto tricolore il nuovo record rispetto all'edizione di Shanghai 2006 dove la nostra spedizione non si era spinta oltre le 12 medaglie (2 ori, 7 argenti e 3 bronzi).
Luci e ombre. Dietro le quinte è scivolato uno dei protagonisti più attesi: Gregorio Paltrinieri ha perso tutto, dalla possibilità di arrivare a medaglia fino al primato iridato nella specialità dei 1500 metri stile libero che gli è stato strappato da Florian Wellbrock. Il tedesco è stato il dominatore della gara ma non si è accontentato: nell'ultima vasca ha fermato il cronometro a14'06″88 di un niente inferiore rispetto al 14'08″06 di Greg, ma abbastanza per cancellare il nome dell'avversario e imprimere il suo in calce alla legenda dei record. "Poteva andare benissimo o malissimo – le parole di Patrinieri -. Ma quando è stato il momento di alzare il ritmo e spingere ero morto".
Dall'amarezza di Paltrinieri per una prestazione al di sotto delle attese alla beffa per Martinenghi. L'uno ha perso l'oro, l'altro lo ha solo sfiorato e se l'è visto sfilare sotto il naso nei 50 rana per una questione di centesimi. "Ho sbagliato io l’ultima bracciata, sono arrivato lungo, e probabilmente la gara l’ho persa lì", ammette con molta sincerità l'azzurro. Agrodolce anche l'esito nei 200 dorso per Lorenzo Mora che si sforza di vedere il bicchiere mezzo pieno: quarto posto e record italiano ma "ho l'amaro in bocca". Non c'è più Fede (Pellegrini) ma c'è una squadra.