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Olimpiadi Tokyo 2020

Il miracolo d’argento di Paltrinieri: “Mi sentivo dio, sono caduto e ho vinto con il cuore”

Gregorio Paltrinieri racconta l’emozione di aver vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi contro ogni pronostico. L’azzurro ha mancato l’oro negli 800 stile libero per una manciata di centesimi ma il suo risultato è straordinario: ha spazzato via anche i dubbi che gli aveva lasciato addosso la malattia. “Dopo la mononucleosi avevo paura di tutto. Parlare di miracolo è poco, non ci avrei scommesso neanche io”.
A cura di Maurizio De Santis
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Gregorio Paltrinieri ha conquistato la medaglia d'argento nella finale degli 800 metri stile libero. Ha la faccia di uno che ha capito di aver compiuto un'impresa. Il principio di tristezza in fondo all'anima, che lo aveva spinto a essere poco ottimista dopo le qualificazioni, è stato spazzato via dal cuore grande del campione. Ha dato tutto e sfiorato l'oro ma il secondo posto è un risultato eccezionale per i presupposti della vigilia. "Mi sentivo dio, vincevo tutto. Sono caduto ma mi sono rialzato ricominciando dal basso – ha raccontato il campione carpigiano a caldo, ai mirofoni della Rai -. Dopo la mononucleosi ho avuto paura di tutto. Questo argento è un miracolo compiuto con il cuore".

Due podi ai Giochi: oro nei 1500 sl alle Olimpiadi di Rio 2016, secondo posto oggi in Giappone. Tre titoli mondiali: 800 stile libero a Gwangju 2019, 1500 stile libero a Budapest 2017, 1500 stile libero a Kazan 2015. Basta questa breve lista (oltre a una manciata di altri trofei conquistati in carriera) a spiegare bene quanto sia forte Paltrinieri. Più forte anche della malattia che lo aveva riportato in terra, tra i concorrenti umani. Lui, che era abituato a guardare tutti da lassù, dall'Olimpo dei campioni del nuoto. Non solo tecnica e dote naturale di scivolare sull'acqua con la grazia di un delfino ma anche testa e grande determinazione. "Un mio carissimo amico ieri sera mi ha scritto che queste finali si fanno col cuore, non con la testa. Ho seguito il suo consiglio – ha aggiunto – e questa volta ci ho messo il cuore. Parlare di miracolo è poco, non ci avrei scommesso neanche io".

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A 100 metri dalla conclusione della gara l'azzurro è ancora davanti a tutti, ma con il fiato sul collo degli avversari. Uno in particolare, Finke: l'americano che per 24 centesimi (7'41″87) soffia la medaglia d'oro a Paltrinieri (7'42″11). Ma il suo argento vale quanto un metallo prezioso e rarissimo. "È stato bellissimo – ha concluso l'azzurro – oggi ero un'altra persona rispetto alla batteria. Sono sceso in vasca con un'altra mentalità, un'altra cattiveria e voglia di gareggiare. Forse ero caduto troppe volte nella mia vita nell'errore di voler programmare tutto. Avevo messo troppa testa, troppi pensieri confusi. Invece queste finali si vincono col cuore. Se non ce l'hai, se non metti tutto stesso non puoi farcela. Gli altri potranno star meglio di me fisicamente e preparare meglio la gara tatticamente, ma io oggi avevo qualcosa in più".

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