Il giorno in cui Michael è diventato Phelps, il più grande nuotatore della storia
Prima di essere Michael Phelps, il più grande olimpionico della storia dello sport, c’era solo Michael, un ragazzino che cresceva tanto e aveva diversi problemi. Il primo è quello di crescere senza un padre, perché i genitori si separano quando lui ha sette anni e vive solo con la madre, Debbie, e le sue due sorelle, Whitney e Hilary. Ha problemi fisici per la crescita rapida nei primi anni dell’adolescenza, che si fermerà solo quando raggiungerà i 193 cm di altezza, ma anche psicologici, in quanto gli viene diagnosticato un disturbo da deficit di attenzione/iperattività, per cui gli viene somministrato il Ritalin. Inizia nel nuoto proprio nel settimo anno di età, per imitare le due sorelle, quando il padre lascia la madre e la famiglia. Appena tocca l’acqua Michael diventa qualcosa di diverso, non si sa ancora bene cosa, ma di sicuro sembra essere nato per fare nuoto.
A stupire subito sono l’apertura delle braccia, che raggiunge i 198 cm, i piedi che arrivano alla misura 49 e due mani enormi, che il suo allenatore per spiegare dice che sono praticamente due piatti. Inoltre produce una quantità molto esigua di acido lattico e questo gli servirà quando alle Olimpiadi punta a vincere medaglie su medaglie e non sentirà la stanchezza per le tante gare che farà in successione.
Il corpo c’era, il più grande nuotatore della storia era in costruzione fisica, serviva ovviamente la costruzione tecnica e ci pensò l’allenatore Bob Bowman, che a 12 anni gli chiese di abbandonare tutti gli altri sport che praticava per insistere nel nuoto e iniziare ad avvicinare i 60km di nuoto settimanali, che sarebbero serviti per rinforzare le giunture, le parti più sollecitate dalla sua nuotata e per la costruzione di un fisico affusolato e muscolare, perfetto per scivolare sull’acqua e nell’acqua. Per reggere questo tipo di allenamento la sua dieta fin da subito fu di circa 10.000 calorie al giorno, il triplo della media adulta.
Tatticamente poi Bowman lo impostò secondo due logiche, quella dell’easy speed, che gli permetteva di nuotare veloce ma senza contrarre i muscoli del corpo, e quello del negative split, secondo il quale bisognava andare più veloci nella seconda vasca.
Dopo questa impostazione, a 14 anni nel 1999, partecipò alla sua prima gara nazionale, in Minnesota e in un anno si prese i record nazionali ragazzi sui 400 m, 800 m stile libero, 100 m, 200 m farfalla, 200 m e 400 m misti. L’anno successivo partecipò prima ai Campionati nazionali e poi ai Trials per Sydney 2000, finendo secondo nei 200m farfalla dietro solo a chi deteneva il record del mondo, Tom Malchow e qualificandosi così per le Olimpiadi.
In Australia arrivò all’età di 15 anni, il più giovane nuotatore USA alle Olimpiadi dai tempi di Ralph Flanagan, che ha partecipato a Los Angeles 1932 quando aveva solo 13 anni. Riesce a raggiungere la finale dei 200m farfalla e si piazza quinto con il tempo di 1'56″50, nella gara vinta proprio da Tom Malchow. Dopo Sydney quindi Michael Phelps era un nuotatore di grande talento, un astro nascente del nuoto USA e internazionale, ma non era ancora chiaro se alla fine dei conti sarebbe stato uno capace di vincere una medaglia d’oro olimpica.
Michael diventa definitivamente Phelps, il più grande di tutti, il 30 marzo 2001, a Austin, dove vengono disputati i Campionati americani. Nei giorni precedenti arriva ottavo nei 1500 m stile libero e terzo in entrambe le gare dei misti. Il 30 marzo c’è la finale dei 200 farfalla, la sua gara. Vince con uno stile e un’elasticità fisica mai viste prima in una piscina. E soprattutto vince battendo il record del mondo, con il tempo di 1'54″92. Il precedente record era di Tom Malchow con un tempo di 1'55″18. Micheal Phelps divenne, a 15 anni e 9 mesi, il più giovane nuotatore a battere un record mondiale, superando Ian Thorpe che a 16 anni e 10 mesi batté il primato dei 400 m stile libero.
Da quel momento il più grande nuotatore di sempre inizia la sua inarrestabile corsa, durante la quale ha vinto più volte tutto, quasi senza avversari. I 200 farfalla sono sempre stati la sua gara, batterà di nuovo il record del mondo ai successivi Mondiali di Fukuoka, vincendo la medaglia d’oro a 16 anni. Batterà quel suo record altre sette volte e verrà superato solo da un altro enorme talento, l’ungherese Kristóf Milák nel luglio 2019, il nuovo astro che tutti aspettano a Tokyo 2021.