Grande beffa per Chalmers alle Olimpiadi: distrugge il record del mondo ma da regolamento non vale
Kyle Chalmers ha nuotato con una progressione pazzesca e trascinato l'Australia verso la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Parigi nella staffetta 4×100 stile libero, ma da regolamento il tempo eccezionale registrato nella sua frazione non può essere considerato quale nuovo record del mondo. Lo ha infranto con le forza delle braccia mulinate nell'acqua con potenza, velocità e tecnica tali da ribaltare il destino della sua selezione e chiudere la sua porzione di gara (gli ultimi 100 metri) in 46″59 secondi, -0.21 rispetto al 46″80 del cinese Pan Zhanle (fissato a Doha cinque mesi fa).
Perfino una leggenda come Ian Thorpe ha commentato con grande enfasi la sua prestazione ("la migliore che abbia mai visto"), entusiasmato dallo stile e dallo spettacolo offerto in vasca. Peccato che l'impresa abbia valore per orgoglio personale e perché fondamentale per salire sul podio con i compagni di staffetta ma non dal punto di vista statistico per alzare l'asticella dei risultati iridati.
Quanto Chalmers sia stato devastante lo si è visto anche a occhio nudo: l'Australia è stata in svantaggio per la maggior parte delle tre frazioni e se alla fine l'Italia s'è dovuta "accontentare" del bronzo è merito proprio del 26enne che ha letteralmente riscritto il finale della gara. È lui che ha guadagnato metri e secondi preziosi in vasca, è lui che ha trasformato l'angoscia in euforia. Avrebbe meritato anche che il suo cronometro divenisse nuovo metro di misura per i record ma le norme vigenti hanno vanificato ogni suo sforzo.
Perché il tempo di Chalmers non è valido come nuovo record del mondo
Perché? In base alle prescrizioni attuali della World Aquatics solo il nuotatore nella frazione di testa ha diritto a un tempo ufficiale mentre Chalmers è stato il quarto australiano a toccare l'acqua.
Qual è la differenza? Lo scatto dalle pedane degli altri frazionisti delle staffette è un po' più rapido rispetto alle partenze "regolari", in cui gli atleti hanno l'obbligo di restare fermi fino a quando non viene dato il segnale ufficiale per il via, onde evitare una potenziale squalifica per movimento.
La differenza tra la prima frazione e le partenze degli altri frazionisti
Un dettaglio, quest'ultimo, di cui non si tiene conto relativamente a tre delle quattro frazioni della staffetta, laddove i nuotatori hanno anche contezza di quando il compagno di staffetta potrà toccare la parete della vasca e si tengono ‘pronti' per lo slancio.
Ecco perché alla prestazione di Chalmers non può essere dato il valore che meriterebbe in termini statistici e perché invece sarebbe stato valido se effettuato in prima frazione e senza partenza lanciata.