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Federica Pellegrini, l’emozione in ogni bracciata: “Me la faccio ancora sotto”

A 32 anni, con una carriera sportiva già leggendaria alle spalle ed un’altra televisiva lanciatissima, Federica Pellegrini è il manifesto della genuina emozione di chi nuota come se fosse ancora il primo giorno: “Io ormai ho perso le speranze, me la faccio sotto anche qui ai campionati italiani…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Leggendaria, Divina ma soprattutto vincente. Ancora oggi a 32 anni Federica Pellegrini è storia sportiva in movimento e trascina all'emozione tutti i tifosi italiani. Le sue lacrime ieri agli Assoluti di Riccione, dopo aver vinto l'ennesimo titolo nazionale nei 200 stile e soprattutto strappato il pass per le Olimpiadi di Tokyo andando sotto il limite di 1'56"9, sono la sostanza di un'atleta e di una donna con poche eguali ripercorrendo a ritroso un secolo di sport azzurro.

Se la longevità e il talento rimasto intatto sono tutti lì da vedere, come testimonia il tempo di 1'56"69, quinto al mondo stagionale anche se ovviamente ben lontano dalle sue migliori prestazioni, quello che colpisce è la genuinità di reazioni così divinamente umane di Chicca.

Il suo pianto irrefrenabile al termine della gara lo hanno visto tutti, senza che lei facesse nulla per nasconderlo. Ma la Pellegrini confessa che anche nel pre-gara le cose non sono molto diverse. L'emozione non conosce medaglie e palmarès.

"Io ormai ho perso le speranze – confessa al ‘Corriere dello Sport' – me la faccio sotto anche qui ai campionati italiani… Il 200 stile libero lo sento come nessun’altra gara, ancora di più adesso che abbiamo gareggiato poco. Per assurdo soffro più le gare italiane: all’estero, magari fuori condizione, posso perdere senza problemi. Arrivare qui con l’obbligo comunque di dover fare qualcosa di importante è diverso".

Pur essendole stata offerta una wild-card per gareggiare ai Giochi di Tokyo, la nuotatrice veneta aveva fatto un punto d'onore del guadagnarsi il pass in vasca: tanta la pressione messasi sulle spalle dopo aver anche dovuto superare la positività al Covid nello scorso autunno.

"Ho pianto perché ho fatto fatica negli ultimi mesi, non riuscivo più a nuotare in gara come volevo. Tempi alti per i miei standard, pur con mille attenuanti è stata dura da accettare. Qui è stato bello, almeno la prima parte. Per la seconda ho quattro mesi di tempo. Alla fine comunque sono in linea con quanto fatto negli anni scorsi in questo periodo. La cosa che mi ha spaventato di più in questi giorni è stata la sensazione di fatica. Ho cominciato a sentirla molto di più rispetto al passato. Ho fatto gare in cui sono crollata negli ultimi metri e per me è una cosa stranissima. Tornare a preparare un 200 stile libero a 32 anni è stato faticoso. La velocità è tornata quasi subito, il resto ancora no. Dovrò lavorarci molto, ho quattro mesi per farlo".

Adesso testa e cuore verso il torneo olimpico, il quinto a 17 anni di distanza dall'argento di Atene e a 13 dall'oro di Pechino. In caso di finale anche a Tokyo, Federica Pellegrini sarebbe l'unica donna nella storia del nuoto ad averla raggiunta in cinque Olimpiadi, impresa mostruosa compiuta anche da Phelps tra gli uomini. Una cosa ci tiene a chiederla a tutti quanti: "Gli anni sono ancora 32, non cominciate a dire che ne ho già 33…".

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