È arrivato Thomas Ceccon, il prescelto che dominerà nel dorso mondiale per i prossimi anni
Ci sono giorni in cui la carriera di un atleta e in qualche modo anche il suo sport cambiano. È il giorno in cui i pianeti finalmente si allineano e quello che da sempre viene identificato come prescelto, da crisalide si trasforma in farfalla. Un esempio molto conosciuto riguarda “The chosen one”, il prescelto, ovvero Lebron James che arriva in una delle leghe più seguite al mondo, la NBA, e dopo aver dimostrato di avere un talento incredibile, diventa davvero il campione del presente e del futuro durante gara 5 della finale a Est dei Playoff 2007 contro i Detroit Pistons. James segna 48 punti, dimostra una versatilità e un talento smisurato e porta i suoi Cleveland Cavaliers in finale. Ieri nella piscina della Duna Aréna di Budapest è successa una cosa simile e ha riguardato un nostro campione, Thomas Ceccon.
Oro e record del mondo nei 100 dorso, la specialità che ha deciso di dominare almeno da qui a Parigi 2024. Sì, perché Thomas Ceccon ha un talento così puro e una grazia così cristallina in acqua che ha potuto decidere quando iniziare a essere il numero uno, facendo saltare il banco ai Mondiali di Budapest con uno strepitoso 51″60. Ceccon è stato da sempre un diamante brillante, grazie alla sua nuotata vellutata.
A 16 anni guardava già dalla vasca di fianco come si allenava una campionessa vera, Federica Pellegrini, nella piscina “Alberto Castagnetti” di Verona. Fin da adolescente, così come ancora oggi, non decide di scegliere in quale specialità lasciare la sua impronta, passa senza nessuna difficoltà dalla farfalla al dorso, dallo stile libero ai misti, mostrando bagliori di grandezza in quasi tutte le specialità di questi stili.
In realtà però il suo primo vero squillo a livello internazionale si è sentito proprio nei 100 dorso degli Europei di Glasgow del 2018, quando a 17 anni riesce ad accedere in finale e a ottenere un ottimo quinto posto con 53”85, record personale e di categoria. Su quell’onda va ai Giochi Olimpici giovanili di Buenos Aires e inizia a fare paura: oro nei 50 m stile libero, argento nei 50 m dorso e nei 200 m misti, bronzo nei 100 dorso e con la staffetta 4×100 m mista. Ceccon e L’Italia promettono di fare sfracelli nel futuro prossimo.
Dopo deludenti Mondiali di Gwangju nel 2019, Ceccon prepara le Olimpiadi e sfrutta l’anno di stop per pandemia per migliorarsi ovunque. Ha ancora un’idea dello sport molto serena, senza lo stress estremo e l’iperspecializzazione a cui siamo abituati. Riesce a qualificarsi per diverse gare individuali e non manca a nessuna staffetta. Questo carico di impegni gli porta un argento e un bronzo storici in staffetta, ma lo ingolfano nelle sue gare, i 100 dorso in cui arriva quarto e i 100 stile libero, uscendo in semifinale.
A Tokyo però si rende conto di cosa voglia dire vincere una medaglia olimpica e da quel momento decide, dichiarandolo apertamente, che fino a Parigi 2024 farà di tutto per diventare il riferimento numero uno nei 100 dorso.
Ieri finalmente l’epifania che tutti si attendevano, proprio nei 100 dorso che Ceccon aveva preso di mira, è avvenuta. Il talento generazionale il nuotatore del futuro (e noi ne abbiamo anche altri, prima di tutto Benedetta Pilato, oro anche lei nella stessa rivelante giornata di grazia nei 100 rana), è venuto fuori con un boato assordante.
Non c’erano l’oro e l’argento olimpico, i russi Evgenij Rylov e Kliment Kolesnikov, ma con quel tempo e la determinazione finalmente evidente negli occhi e nelle parole di Ceccon, ieri e si spera in futuro, nessuno riuscirà a mettergli la mano davanti.