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Dalla piscina ad infermiera in una RSA, Giulia Viacava a Fanpage.it: “Nel mio piccolo aiuto così”

“Nel mio piccolo ho deciso di aiutare chi aveva più bisogno”: a Fanpage.it si è espressa così Giulia Viacava, pallanuotista dell’Ekipe Orizzonte Catania e della Nazionale Italiana, che da qualche settimana ricopre il ruolo di infermiera nella RSA “Città di Genova” a Quinto e ha spiegato la sua scelta e la situazione che ha trovato nel centro anziani ligure.
A cura di Vito Lamorte
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Dalla vasca alla corsia. Dalla calottina al camice. Giulia Viacava è una pallanuotista classe 1994 ma da qualche settimana è un’infermiera nella RSA “Città di Genova” a Quinto. La 26enne di Sori gioca nell’Ekipe Orizzonte Catania e dal 2019 fa parte del Nazionale Italiana di pallanuoto ma da quando è esplosa la pandemia Covid-19 sta giocando a difesa delle vite umane del centro anziani ligure sfruttando in questo modo la sua laurea triennale in infermieristica. A Fanpage.it Giulia Viacava ha spiegato la sua scelta e la situazione a cui è trovata di fronte dopo aver deciso di voler dare una mano a chi è più esposto e più in pericolo in questo momento difficile per l'Italia intera.

In che momento la Giulia pallanuotista ha lasciato il posto alla Giulia infermiera? Cosa ti ha portato a fare questa scelta?
"Due settimane dopo l’inizio della quarantena ho deciso di mettermi al servizio degli altri. Ho fatto questa scelta perché per la laurea che ho conseguito mi sembrava inutile stare a casa a non fare niente e quindi mi sono detta ‘Perché non mettere in atto tutto quello che ho studiato e imparato in questo momento di difficoltà?’. Così, nel mio piccolo, ho deciso di aiutare chi aveva più bisogno".

Che situazione ti sei trovata davanti nella RSA? C’è un aspetto che ti ha colpito più di altri in questi giorni?
"Non mi aspettavo subito così tanto lavoro e così tante cose da fare. Le prime due settimane ho fatto veramente fatica a riprendere i ritmi ma piano piano mi sono abituata e mi è pesato tutto meno, sia a livello fisico che mentale. La cosa più brutta è stata vedere la sofferenza di queste persone che in questo momento son ancora più sole, visto che i parenti non possono andare a trovarle, rispetto al solito. Mi si stringe il cuore ogni volta".

Dalla vasca alla corsia: avresti mai pensato di ritrovarti in una situazione del genere da un giorno all’altro?
"Assolutamente no. Mai avrei pensato che si fermasse la pallanuoto e tra i miei progetti l’infermiera Giulia doveva uscire tra qualche anno, perché ora mi volevo dedicare solo alla piscina. Sono contenta della decisone che ho preso e di quello che sto facendo ma non me lo sarei mai aspettato".

Tu e le tue colleghe siete preoccupate per il futuro della pallanuoto?
"È tutto un grande punto interrogativo perché non sappiamo se e quando potremo ritornare in vasca e quando potremo rivederci. Non ci sono ancora delle norme e sicuramente tante società avranno problemi a riprendere. Credo che ci saranno molti problemi".

La prima cosa che farai quando l’emergenza sarà finita?
"Sicuramente voglio andare al mare, visto che che ce l’ho vicino e voglio farmi un bagno a largo. Voglio uscire con le mie amiche e sicuramente non vedo l’ora di tornare a Catania, perché mi manca e ci sto veramente bene".

Che effetto ti fa vedere il calcio e alcune federazioni che chiedono di ripartire?
"La scelta più giusta è quella fatta dal basket e dalla nostra federazione, ovvero quella di fermarsi. Non credo abbia molto senso rischiare ora che non c’è ancora il vaccino e capisco che ci siano tanti interessi intorno, ma ne usciremo tutti abbastanza male da questo momento. Secondo me bisogna avere un po’ più di contatto con la realtà che ci sta intorno".

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