Chi è stata Federica Pellegrini: 247 medaglie non torneranno mai più e un esempio
La Nazionale di nuoto italiano lo sta facendo per noi, per farci sentire meno soli e tristi. Sette medaglie olimpiche, piogge di podi agli Europei e ai Mondiali di vasca corta, talenti che tutto il mondo ci apprezza come Miressi, Pilato, Ceccon, Burdisso e tanti altri. Insomma tutto è fatto per rendere meno amaro l’addio della più grande nuotatrice che abbiamo mai avuto in Italia, Federica Pellegrini. O almeno così sembra. Quella che è stata la carriera Federica Pellegrini per il movimento del nuoto italiano non si comprende ancora appieno, perché troppo caldo è lo schiocco del suo addio.
Prima di tutto Pellegrini ha vinto un oro e un argento olimpico e per il nostro nuoto è già una grande vittoria. L’argento da bambina, solo perché non vide la rumena Potec in prima corsia nei 200 stile libero. L’oro poi lo ha vinto a Pechino 2008, dopo l’enorme delusione dei 400 sl, prendendosi una vittoria di rabbia e talento come solo lei sapeva fare. Ai Mondiali poi il botto, una caterva di medaglie da fare spavento, 6 ori, 4 argenti e 1 bronzo. Il suo Mondiale è stato quello del 2009, quello romano, quello dei costumoni, quello dei record del mondo senza senso e dell’elezione a regina del nuoto insieme al re, Michael Phelps. Qui vinse 200 e 400 con record del mondo annessi.
Non che il Mondiale successivo sia andato male, altra doppietta 200-400 a Shangai, grazie anche ai nuovi stimoli del tecnico francese Lucas. Sono anni in cui Federica è tutti i giorni sui giornali eppure regge qualsiasi pressione e nel momento decisivo da sempre il massimo. Resta sempre sulla cresta dell’onda ai Mondiali successivi, arrivando comunque a medaglia, ma per tutti gli ultimi della carriera sarebbero dovuti essere quelli del passaggio di consegna.
E la Pellegrini che fa? Vince due Mondiali consecutivi nei 200 sl, battendo a Budapest nel 2017 per la prima volta in una finale individuale Katie Ledecky e addirittura ripetendosi due anni dopo, a Gwanju nel 2019, battendo sia l’australiana Titmus che la svedese Sjöström. In una specialità di campionesse vere, Federica Pellegrini vince due Mondiali consecutivi quando tutto sembrava ormai destinato al tramonto. Non le pesiamo ancora bene, ma queste due vittorie saranno il marchio di gloria che accompagnerà per sempre la carriera della Divina. Passiamo agli Europei, vissuti alcune volte in preparazione di altre gare, ma che hanno fruttato la bellezza di 20 medaglie, 7 ori, 6 argenti e 7 bronzi.
Gli Europei incontenibili di Fede sono stati tanti, anche se quello di Berlino nel 2014 per lei è davvero un dolce ricordo, non tanto per la vittoria perentoria nei 200 sl, terza consecutiva agli Europei facendola diventare la prima nella storia a riuscirci, ma soprattutto perché è riuscita a vincere un bronzo con la 4×100 e soprattutto a rivincere con la 4×200. Ma non è solo l’oro in staffetta a stupire, a farlo è il modo con cui le ragazze ci riuscirono. Alice Mizau, Stefania Pirozzi e Chiara Masini Lucetti consegnarono il testimone a Federica Pellegrini con un ritardo sulla Svezia di 4″51. Con rabbia e decisione, la Pellegrini realizzò la sua più incredibile frazione a staffetta e vasca dopo vasca recuperò, fino a mettere la mano davanti.
Anche in vasca corta ovviamente le medaglie si sprecano, 8 ai Mondiali, di cui un oro, 2 argenti e 5 bronzi. La vittoria è stata quella dei 200 sl ai Mondiali di Windsor in Canada nel 2016, quando batté Katinka Hosszu sui 200 sl e aggiunse l’ultima medaglia internazionale che le mancava nel suo palmarès.
Agli Europei in vasca corta poi ben 17 medaglie e la migliore edizione forse è stata proprio la prima, quella di Trieste nel 2005. Vero che Federica veniva dall’argento olimpico dell’anno precedente, ma bisognava capire se fosse stato un fuoco di paglia. Primo oro internazionale nei 200 sl e carriera che può esplodere definitivamente.
Se mettiamo dentro il baule delle medaglie anche quelle delle Universiadi, dei Giochi del Mediterraneo, degli Europei giovanili e il numero spropositato vinto ai Campionati italiani (130 ori, 36 argenti e 15 bronzi), si capisce bene cosa abbiamo perso con il suo ritiro. Il nuoto italiano, anche grazie al suo esempio e alla sua leadership, sta facendo di tutto per non farci immalinconire troppo, ma una come Federica non nasce tutti gli anni.