Campione olimpico sfila con la Z al comizio di Putin e gliela fanno pagare: contratto stracciato
Evgeny Rylov è un sergente maggiore della polizia dell'Oblast (dipartimento) di Mosca a Lobnja. C'era anche lui nello stadio Luzhniki e aveva la "zeta" sul petto, la lettera iconica dell'invasione in Ucraina e simbolo della manifestazione mostrata come oceanica dai media russi a sostegno di Vladimir Putin. Ha 25 anni, quando non indossa la divisa veste il costume del nuotatore ed è l'orgoglio della Russia che nel mondo dello sport vanta gli atleti più forti.
Basta dare un'occhiata al suo palmares per avere contezza di quanto sia bravo, perché non poteva mancare, volente o nolente doveva essere lì e la sua presenza in quell'evento era stata molto caldeggiata: l'anno scorso ha vinto l'oro individuale nei 100 e nei 200 metri dorso, un argento nella staffetta 4X200 stile libero ai Giochi di Tokyo. Tre medaglie, le aveva al collo e le esibiva schierato in prima fila accanto ai pattinatori, agli sciatori e ai ginnasti, tutti banditi dalle rispettive federazioni come conseguenze della guerra scatenata dal leader del Cremlino. Nella sua bacheca figurano anche un bronzo a Rio 2016, otto titoli conquistati ai campionati del mondo in vasca lunga (compresi 2 ori consecutivi nei 200 metri nel 2017 e nel 2019) e un'altra manciata di trionfi (quattro) in Europa.
Accanto a Rylov c'erano anche Alexander Bolshunov (3 medaglie d'oro ai Giochi invernali di Pechino), e le ballerine olimpiche sul ghiaccio Nikita Katsalapov e Victoria Sinitsina. Come avere in pedana lo "Stato Maggiore", gli ufficiali più alti in carica dello sport alla manifestazione identificata a sostegno della politica di Putin e dell'operazione militare. Un'ostentazione "muscolare", uno sfoggio di potenza del regime, che non ha impressionato lo sponsor personale del campione di nuoto.
Anzi, la Speedo gliel'ha fatta pagare stracciando il contratto. "La sponsorizzazione è interrotta con effetto immediato – si legge nella nota -. Condanniamo la guerra in Ucraina nel modo più forte possibile e siamo solidali con il popolo ucraino". Il saldo messo a budget non resterà nelle casse del colosso inglese ma sarà devoluto all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, che sta aiutando coloro i profughi in fuga dall'orrore della guerra.
Non è l'unica conseguenza di rilievo per Rylov, messo sotto inchiesta dalla Fina (la federazione internazionale di nuoto): "Siamo profondamente delusi nel notare le notizie riguardanti l'apparizione di Evgeny Rylov allo stadio Luzhniki durante la manifestazione di venerdì. Stiamo indagando ulteriormente sulla questione". E per lui potrebbero esserci sanzioni ben più gravi rispetto all'opportunità concessa ai nuotatori russi, la cui situazione viene presa in esame caso per caso, di gareggiare senza bandiera né colori nazionali.